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Articolo inserito da Roberto Gori in data 24/06/2013
Ciclismo
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I miei 10 anni alla Società Ciclistica Vecchiazzano

Martedì 24 giugno 2003. La sera che mi recai per la prima volta al Polisportivo di Vecchiazzano. 
Dopo anni passati a pedalare con una bici Ortelli in acciaio con rapporto più agile 42x21, e comprata a Pasqua 2003 una bici Egam in alluminio con rapporti più consoni per andare seriamente in bicicletta, riesco a convincere mio babbo a darmi l'ok per iscrivermi a una società cicloamatoriale. Mio babbo pensa che sia un mio solito hobby passeggero, destinato a durare al massimo qualche anno, ma mi dà comunque l'ok. Su consiglio di alcuni castrocaresi (Walter e Paola, Graziano e Stefania) decido di iscrivermi alla Società Ciclistica Vecchiazzano. 
Non conoscevo praticamente quasi nessuno, anche il direttivo della società era stupito di trovarsi di fronte un giovane di nemmeno 20 anni carico duro, con la voglia di pedalare in compagnia e di spaccare le montagne. Le mie prime due uscite in compagnia di altri soci furono le due cronometro sociali (la prima a Vecchiazzano nel circuitino Via Veclezio-Via Tomba; la seconda invece la cronoscalata di San Martinone da Dovadola). Già si vedeva fin da subito come difettassi in pianura, mentre in salita avessi uno spirito fin troppo combattivo e arrembante. Tanto da guadagnarmi immediatamente il soprannome di "Perez Cuapio". 
Con gli anni pian piano sono incominciati a vedersi i primi miglioramenti e a partire dal 2008 con la nuova bici in carbonio ho iniziato a cimentarmi sopratutto sui percorsi lunghi delle Gran Fondo. Un apice toccato nel 2010 con il pellegrinaggio da Castrocaro a Lourdes in bicicletta e nel 2011 quando ho terminato il percorso lungo della Gran Fondo Campagnolo/Sportful a Feltre (cosa riuscita solo a pochissimi nella storia della società). 

In questi 10 anni la sede della Società Ciclistica Vecchiazzano è diventata praticamente la mia seconda casa, un appuntamento fisso in un sacco di martedì sera e venerdì sera. Penso prima di tutto alle decine di cene sociali (al Polisportivo di Via Pigafetta, all'Arsenale, a casa di Maurizio Fabbri), alle gite estive di luglio sulle Dolomiti, alle sveglie antelucane, specialmente per le Gran Fondo del Circuito Romagnolo, quelle che più hanno contribuito a cementare il gruppo fra le pedalate in bici e le mangiate ai ristori. Ma sopratutto non dimentico i rapporti umani che si sono instaurati in questo decennio con tanti soci, un rapporto di fiducia che è sempre cresciuto con il tempo e che è stato premiato lo scorso anno con la mia nomina a direttore sportivo. Nonostante continui ancora a essere uno dei più giovani fra i 130 iscritti ormai sento di rientrare nella cerchia dei veterani. Non mi sono mai pentito di essermi tesserato con questa società e sono fiero di poter indossare la maglia ciclamino del Vecchiazzano ad ogni Gran Fondo. 
Per questo Anniversario dei 10 anni va un immenso grazie a tutti quanti, nessuno escluso.  

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