Domenica 24 maggio 2009, il Giro del centenario passa da Vecchiazzano in direzione Forlì-San Varano, alle ore 13.00 circa, in partenza per scalare le colline Romagnole.
Tappa tutta romagnola, un tracciato quasi interamente disegnato nella provincia di Forlì-Cesena con brevissima escursione ed arrivo in quella di Ravenna, un profilo altimetrico segmentato, da cardiogramma, due città con riconosciuta e calda passione per la bicicletta, in ogni fruizione, così come – del resto - in tutta la Romagna e la giornata festiva: ci sono tutti gli ingredienti per uno spettacolo di primissimo ordine da offrire agli spettatori che non mancheranno di manifestare il loro tradizionale, caldo, entusiasmo ai protagonisti.
Pure quest’anno, come già nel 2008, è ancora la piazza Saffi di Forlì ad offrire il suo vasto, caratteristico, spettacolare scenario alla carovana rosa per il ritrovo. La città, con la sua antichissima basilica di S. Mercuriale ed altri motivi architettonici, culturali, storici e turistici legati anche alla ricca offerta del territorio circostante, negli anni più recenti la ha intensificato la cadenza degli incontri con il Giro d’Italia. Era di Forlì Tullo Morgagni, caporedattore de La Gazzetta dello Sport, uno dei “padri” del Giro d’Italia con Armando Cougnet ed Eugenio Costamagna. A Morgagni è anche dedicato lo stadio che, al suo interno, ospita la bella pista del velodromo intitolato a Glauco Servadei, corridore forlivese degli anni ’40 -. Atto dovuto, venendo anche incontro alle sollecitazioni appassionate degli amministratori, motivati e convinti della peculiare validità ed efficacia del ciclismo – del Giro d’Italia in particolare – quale mezzo per la promozione territoriale. C’è sempre poi il grande Ercole Baldini con il suo oro delle Olimpiadi, i suoi record, l’iride ed il rosa che colorano la sua città ad arricchire il patrimonio ciclistico di Forlì e del suo territorio – è da ricordare anche Arnaldo Pambianco di Bertinoro (vincitore del Giro del centenario dell’Unità d’Italia, nel 1961) - che, così come per tutta la Romagna, continua ad essere un prolifico vivaio di praticanti e di calda passione.
L’itinerario della tappa prospetta un segmentato ed altalenante profilo con quattro gran premi della montagna. Dopo il via s’indirizza verso l’interno collinare fiancheggiando Vecchiazzano, qui si ricorda il noto gran premio a cronometro individuale "TENDICOLLO" con grandi protagonisti negli anni ‘60/’70, in direzione di Castrocaro Terme, Dovadola, Rocca San Casciano, il Passo dell’Eremo, la discesa su Marradi e quindi risalire per il Colle Carnevale. Ancora in discesa verso Casola Valsenio che ricorda lo scrittore Alfredo Oriani, nativo d Faenza ma che qui visse e fu uno dei primi cantori della bicicletta, l’ascesa di colle Albano e, in un continuo su e giù, il Valico la Valletta, il caratteristico paese di Brisighella e quindi risalire per Monte Casale, Modigliana con i suoi numerosi ponti ed il Museo storico-risorgimentale e da qui verso il famoso Monte Trebbio, una salita d riferimento per il ciclismo italiano, in particolare per una corsa classica del calendario quale il tradizionale Giro di Romagna. Dalla cima al traguardo di Faenza, distante venticinque chilometri circa, non restano che discesa e pianura.
La conclusione è prevista nell’elegante piazza del Popolo di Faenza, al centro di storici edifici di rilevanza monumentale. |