Proposta di progetto
Il 18 dicembre l'amministrazione comunale di Forlì incontrerà Anas per discutere delle osservazioni relative al progetto dell'ultimo tratto di tangenziale, il cosiddetto terzo lotto, quello che dallo svincolo di via Placucci della Tangenziale Est raggiunge l'ospedale, per un totale di 3,6 chilometri, di cui più di 700 metri realizzati in due gallerie artificiali, una sotto viale dell'Appennino e l'altra sotto il colle di Vecchiazzano. Dopo le osservazioni presentate dalla popolazione di San Martino in Strada, per il problema dell'interferenza che nascerà in via Fratelli Cangini - che resterebbe “tagliata” per la scelta di Anas di revisionare il progetto, accorciando il tunnel previsto in quel punto - hanno delle obiezioni anche alcuni residenti di Vecchiazzano.
Il progetto iniziale prevedeva l’imbocco della galleria di Vecchiazzano, lato ospedale, distante oltre 200 metri dalle case della nuova urbanizzazione di via Magellano, via Caboto e via del Cavone delle frazione forlivese. Le perplessità nascono dal fatto che, con lo sviluppo residenziale, il tunnel venga costruito troppo a ridosso delle abitazioni. In una lettera inviata all'assessore alla Viabilità, Giuseppe Petetta, e al sindaco Gian Luca Zattini, viene sottolineato come il progetto sia "superato" e chiesto di "considerare e studiare una “zona cuscinetto ambientale” diversa da quella presentata, affrontando i problemi in modo pragmatico e costruttivo".
"Il punto critico, del progetto in origine, risulta essere l’uscita in galleria della tangenziale ed il suo collegamento a via del Partigiano - viene evidenziato -. Gli edifici e le strutture abitative ora presenti sono troppo vicine all’asse viario e subiscono un inquinamento acustico e luminoso particolarmente importante per non dire dell’impatto visivo e paesaggistico completamente avulso e disarmonico dal contesto generale. Siamo consapevoli del fatto che l’imbocco della galleria non possa essere spostato verso via del Partigiano in quanto renderebbe eccessivamente ripida la risalita per il cavalcavia di inizio tangenziale, così come riteniamo non esaustiva l’applicazione di pannelli fono-assorbenti a tutela dell’ambiente perché avulsi del contesto paesaggistico", aggiungendo dubbi sull'attenuazione della rumorosità dell'inquinamento acustico prodotto dal traffico.
Ed ecco la proposta, ovvero "la costruzione di una collina erbosa che copra e sovrasti in parte la risalita della carreggiata, una "galleria fuori terra" come zona accessoria” tra il chilometro 1+000 e il chilometro 1+100". La soluzione, a detta del firmatario del documento, andrebbe a migliorare "l'impatto visivo, le emissioni sonore e luminose e l'armonizzazione e contestualizzazione della “superstrada".
Conclude la missiva: "Le osservazioni riportate e la nuova proposta elaborata sono frutto dell’impegno di alcuni concittadini della comunità di Vecchiazzano che ad oggi si sentono spaventati dagli imprevisti, timorosi delle conseguenze future, frustrati e sfiduciati perché ignorati e non considerati. Le grandi opere ed i progetti di interesse pubblico sono fondamentali nello sviluppo e nel progresso della società; questi si possono attuare anche tenendo conto delle esigenze e delle necessità delle piccole comunità di cittadini come lo è Vecchiazzano".
Punto della collina proposta come soluzione (www.google.com/maps)
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http://www.vecchiazzano.it/forum/singolo.asp?num=6&obj=Viabilit%E0%20futura%20di%20Vecchiazzano |