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Articolo inserito da Roberto Gori in data 04/08/2011
Ciclismo
letto 22815 volte in 13 anni 3 mesi e 7 giorni (4,71)
Sc Vecchiazzano a Prato: racconto della scalata allo Stelvio + foto

Qui di seguito il racconto della scalata al Passo dello Stelvio da parte di Daniele Casadei Lelli (soprannominato da tutti noi "Il Professore").

 Lo Stelvio…. Lo Stelvio….Lo Stelvio…Lo Stelvio..

Questo è l’angosciante obiettivo, lo snervante mito che conclude un anno di pesanti allenamenti.

E’ accompagnato da ben 24 gregari, per lo più iscritti alla SC Vecchiazzano ma anche altri 6 di Cesena che, saputo dell’evento, si sono aggregati al gruppo. Giovedì 7 luglio raggiungiamo l’hotel sotto una pioggia battente che nulla di buono fa prevedere per il fatidico giorno successivo per il quale è prevista la scalata al Passo. Scarichiamo le bici, ceniamo e ci corichiamo con lo scopo di raccogliere il più possibile le energie fisiche e soprattutto mentali necessarie all’impresa.

La notte passa immersi in un sonno leggero; nei sogni si accavallano immagini mistiche di animali ciclotauri col corpo da uomo a gambe da bicicletta, strade larghe che diventano viottoli disastrati, il cielo nuvoloso che all’improvviso si apre e compare un sole cocente che ustiona.

Alle 7,25 una leggera scarica di flatulenza dell’amico Stefano, 5 minuti in anticipo rispetto alla sveglia programmata, riporta i due alla realtà. La partenza è prevista per le 9e30, che cappero faremo in due ore? Ma è stato deciso così! Per il protagonista i piani sono: una prima colazione, una capatina in camera, una seconda prima colazione.

Ci dirigiamo in sala pranzo, arraffiamo i primi 6-7 cornetti infischiandoci se non ne rimarrà nessuno per quelli dopo (se vengono dopo sono cavoli loro) aspettiamo la signora di sala soprannominata simpaticamente sig.ra Rottenmeier, una donna minuta e col volto gentile….con due avambracci e due mani che chiamarli badili sarebbe un eufemismo.

 

<cioccolata?>

 

 

Io da buon tuttologo mi rivelo come dietologo e consiglio a Stefano una colazione a base di fibre esaltando di queste i poteri energizzanti, lui mi ascolta estasiato prendendo anche degli appunti. Nella realtà sono alimenti con basso potere fermentativo (meglio prevenire che curare).

Lascio alla vostra immaginazione il secondo punto del programma.

Nella seconda puntata alla prima colazione effettivamente mancano le piccole brioches, anche i nostri figli ne sono rimasti senza.  Meglio così: si devono abituare a questo mondo pieno di approfittatori e di egoisti senza scrupoli.

Alle 9e30 sono tutti attorno all’impresario..imprenditore..imprendista…insomma quello che dovrà fare l’impresa. Si parte, tutti in gruppo, per 50 metri, fino al passaggio a livello che è chiuso e permette al gruppo di stare uniti. Si aprono le sbarre. Nell’arco di 10 secondi il gruppo prende la sua naturale fisionomia: tutti “compatti”, distribuiti in una fila allungata, sparsa lungo un kilometro: gruppetti da 3 o 4, alcuni anche singoli che pedalano con la lingua fuori dalla bocca per raggiungere quelli davanti.

Si arriva a Prato allo Stelvio. Qui comincia l’ascesa.

Ci si saluta amichevolmente, nella realtà, sommessamente, echeggiano maledizioni, malocchi, malefici e iettature. Il è un benevolo augurio in confronto a quello che aleggia nell’aria. Qualcuno si fa il segno della croce. Si parte!

Cosa volete che vi dica del percorso, ho pedalato (volevo ben vedere il contrario), si è avverata la sensazione di essere un ciclotauro ed il tempo è stato effettivamente variabile, sprazzi di sole inferocito e raffiche di vento gelido.

Dopo un tempo immemorabile, tra una nebbia e l’altra, compare la sequenza di tornanti e il traguardo sembra quasi si possa toccare con la mano. Nulla di così errato: ad ogni tornante superato l’immagine del rifugio sembrava sempre alla stessa distanza. Ma niente poteva fermare il temerario. Al più qualche sosta: 2 barrette, l’eliminazione di qualche liquido che non era uscito dai pori sotto forma di sudore, una ulteriore sosta per soccorrere psicologicamente il fedele scudiero Stefano che spezzato da un terribile mal di schiena implorava .

Finalmente, dopo che negli ultimi 5 km il cielo si era aperto ed era comparso un sole paradisiaco in una immagine che è riduttivo chiamare celestiale, raccogliendo le ultime  energie rimaste, leccandosi le dita che erano rimaste sporche con le briciole delle barrette.

Dopo un altro tempo immemorabile giungevo alla cima, uno scroscio di applausi e una folla entusiasta mi aspettava: 30esimo su 31 partecipanti, una posizione invidiabile, il solo Angeli Giuseppe era rimasto distaccato di qualche secondo, forse a causa di un guasto meccanico. La compagnia si ricompatta, distrutti ma uniti, massacrati ma non decimati.

Si vedono volti segnati dal dolore, qualcuno vuol chiedere l’intervento del 118, ma si decide, da vero gruppo, di assistersi e riprendere le forze per il glorioso ritorno. Prima di mangiare ci si cambia: Bruno con Coveri Gabriele, l’Alba con la Paola, doveva essere la Paola con Walter ma i ferormoni di lui avevano fatto una crosta troppo dura, Daniele con la Silvia il cui cambio è stato problematico per questioni dimensionali, e via con la baracca…a proposito, ci siamo ricordati di lavarci le mani prima di mangiare?

 

PS: auguri di lungo e felice matrimognio ai due baldi giovini Daniele e Silvia.

 

 

 

 

 

Il nostro hotel: Posta Cervo a Prato allo Stelvio.

 

Partenza dall'Hotel la mattina di venerdì 8 luglio, per la scalata del Passo dello Stelvio.

 

 

L'ormai celebre motto: "VECCHIAZZANO TUTTI"

 

Il gruppo incomincia a scremarsi

 

Panorami lungo la salita

 

 

 

 

 

In cima al Passo dello Stelvio

 

 

Un po' alla volta incominciano ad arrivare tutti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pranzo dentro il rifugio perchè fuori è decisamente freddo.

 

Foto di gruppo sul podio

 

 

Foto di gruppo a Glorenza

 

A cena nel ristorante dell'albergo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riconoscimento a Roberto Gori come primo assoluto a essere giunto in cima al Passo dello Stelvio (tempo di scalata 1 ora e 55 minuti).

 

Riconoscimento ad Alba Bracci come prima donna a essere giunta in cima al Passo dello Stelvio

 

Riconoscimento a Giuseppe Angeli come socio più anziano a essere giunto in cima al Passo dello Stelvio

 

Riconoscimento a Daniele Casadei Lelli "O' Professore" come spaccamaroni della settimana!!

 

Sabato 9 luglio si sale lungo l'ascesa della Val Martello

 

Vista del Cevedale innevato dal Lago di Gioveretto

 

Pranzo in cima al Rifugio Genziana. Giornata calda e soleggiata.

 

 

 

Sabato sera: concerto di Gianni Bartolini live all'Hotel Posta Cervo.

 

 

La domenica si riparte e si fa una sosta di qualche ora a Trento

 

 

 

 

Per pranzo a Trento ci si ferma alla Birreria-Ristorante-Pizzeria Pedavena.

 

 

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Commenti
 
Commento inserito da Claudio Cristofani in data 08/08/2011 21:39:53
www.vecchiazzano.it/p.asp?p=1221&i=1072
Altrimenti non sarebbe "ù professore".


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inserito da Stefano Sintoni in data 08/08/2011 "Ciclismo"
letto 13302 volte
sono veramente belle le foto che raccontano la scalata allo stelvio non riesco ad immaginare cosa si prova ad averla fatta ciao a tutti...

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