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Articolo inserito da Andrea Gorini in data 28/06/2022
I libri
letto 8368 volte in 2 anni 4 mesi e 15 giorni (9,67)
Ricordo di MARF

"Ricordo di Marf" (Mario Bonavita)
1894-1946

 

Il Comitato Pro Forlì Storico Artistica è lieto di presentare in occasione della graditissima 16ª riunione dei forlivesi lontani per «Una dmenga a ca’ nostra» questo volumetto dovuto a Daniele Gaudenzi in ricordo di Mario Bonavita.

Abbiamo inteso mantenere viva la memoria di Marf (tale il suo pseudonimo artistico) per la molteplicità dei suoi interessi e perchè operò in due campi particolarmente congeniali a noi romagnoli e cioè la natura e il canto.

Ceduto il negozio di farmacista che aveva in Milano il Dott. Mario Bonavita si dedicò anima e corpo agli studi e alla sperimentazione in campo genetico sia animale che vegetale, ottenendo risultati rilevanti specie in campo avicolo ed in quello floricolo, mentre, contemporaneamente, componeva canzoni, molte di grande successo, per le quali scrisse parole e musica oppure solo parole, costituendo un fortunato sodalizio col Mº Mascheroni.

I lettori si accorgeranno di essere al cospetto di un vecchio amico di cui da anni avevano cantato le canzoni, magari senza saperlo. Ricordo che, in anni molto lontani (1928?) venne lanciata a Forlì al vecchio cinema «Apollo» la canzone «Pensée» (di Marf - Mascheroni). La proiezione cinematografica, in quel tempo, era preceduta da quello che chiamavamo Varietà (o avanspettacolo). 

All'ingresso il pubblico ebbe in omaggio un libretto a forma di viola del pensiero contenente parole e musica della nuova canzone, che fu interpretata da una giovane e bella cantante forlivese, Wanda Valerio che aveva (ed ha tuttora) occhi molto belli ed un bel neo.

Alla fine dello spettacolo, uscendo da teatro tutti canticchiavano «Pensée» ed il giorno dopo la stessa cosa si allargò all’intera Città. A completamento del ricordo scritto, sempre in occasione della «Dmenga a ca’ nostra» risentimmo una scelta di canzoni di Marf interpretata dall’Orchestra Ely Neri nell’ambiente più naturale, la villa del «Tesoro» di Bonavita, in cui il Maestro passò tante giornate di lavoro sereno e produttivo.

Renato Ascari Raccagni

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