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Articolo inserito da William Bucci in data 12/05/2008
Negozi e Negozianti
letto 13373 volte in 16 anni 6 mesi e 17 giorni (2,22)
LA SICUREZZA SUL LAVORO
SI fa un gran parlare di SICUREZZA ma nessuno o quasi sa davvero cosa sia, niente informazione ma solo morti o invalidi.
La mia personale battaglia a tutto ciò è iniziata 3 anni fa, con l'informazione a tutte le aziende che usano Carrelli elevatori (muletti) o transpallet elettrici, ma ancora ci son imprenditori che non considerano un buon investimento la messa a norma dei propri mezzi!!!!
Le scuse son state tante, "non mi è mai capitato nulla, non si sono mai visti i controlli, ecc..."

Ma non si informa il lavoratore, che ignaro, usa un mezzo non a norma e quando si fa male le beghe sono le SUE, sì dell' operaio, infatti TU operai, al momento dell'assunzione hai firmato un foglio dove c'era scritto che il datore di lavoro ti forniva tutta l'attrezzatura di sicurazza....ma anche l'uso del carrello.
In definitiva il datore di lavoro, SENZA VOLERLO, fa ricadere sull'operaio le conseguenze di un eventuale incidente!
Ricordo anche che farsi male con un Carrello Elevatore di piccole o medie dimensioni, il 70% delle volte si MUORE!!!!!

NON intendo promuovere la mia azienda, ma se volete chiarimenti GRATUITI Contattatemi al 328 7234846

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Commenti
 
Commento inserito da Roberto Brunelli in data 26/06/2008 20:45:45
www.vecchiazzano.it/p.asp?p=614&i=423

Presentato ufficialmente il nuovo Patto dell'Ausl di Forlì per la Sicurezza sul Lavoro

Non solo attenzione alla salute dei pazienti ma anche a quella dei propri dipendenti. L’Ausl di Forlì è  una fra le prime aziende pubbliche in Italia ad aver varato un vero e proprio Patto per la sicurezza sul lavoro, siglato ufficialmente il 18 dicembre 2007 da Direzione aziendale e rappresentanti dei lavoratori. Leggi l'articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore sanità

Il documento, ispirato al principio di sicurezza partecipata e condivisa che è lo spirito guida sia della legge 626/94, sia dell’Atto aziendale dell’Ausl di Forlì, ha visto la partecipazione attiva dei lavoratori e di tutti gli attori della prevenzione, nonché delle Rappresentanze sindacali unitarie e delle Organizzazioni sindacali di categoria.
Col Patto per la Sicurezza si prevedono una serie di misure per rendere ancora più efficace la prevenzione dagli infortuni e per promuovere adeguati livelli di salute e sicurezza dei lavoratori.

La presentazione del documento è avvenuta questa mattina alla presenza del Direttore generale dell’Ausl di Forlì Claudio Mazzoni, del Direttore sanitario Bruna Baldassarri, dal responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione aziendale Magda Zignani, e dai rappresentanti dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali che hanno siglato il protocollo.

«Già nell’Atto aziendale approvato a metà 2007 – ha esordito il Direttore generale Claudio Mazzoni – la qualità del lavoro figurava fra i valori affermati da questa Azienda. Ora, con la firma del patto, concretizziamo questi principi, mettendo in piedi un sistema diretto a a garantire la sicurezza a tutti i livelli: strutturale, tecnologico e culturale. Il nostro obiettivo è operare per ridurre gli incidenti e creare giuste condizioni di lavoro, riducendo il precariato». In questo senso, viene giudicata «particolarmente importante la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori, la cui adesione rafforza i valori affermati». Il documento, come illustra il Direttore sanitario Bruna Baldassarri, testimonia, infatti, «l’interesse dell’Azienda ad agire insieme alle parti sociali per promuovere una cultura della sicurezza»: «Col protocollo rendiamo evidente l’impegno preso con i lavoratori».

Il percorso che ha portato alla stipula del documento è stato compiuto infatti con l’intervento attivo dei lavoratori, consultati direttamente per comprendere l’entità del fenomeno infortuni. «Abbiamo chiesto a tutti i dipendenti di segnalare le situazioni di carenza o criticità riscontrate nel loro ambito lavorativo – spiega la responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione aziendale Magda Zignani – sottoponendo loro un apposito questionario».
Il quadro emerso vede, nel 2007, un aumento degli infortuni, passati dai 191 del 2006 ai 222 di quest’anno, ma una riduzione della durata media, segno di una minore gravità. Nel corso del 2007, gli incidenti più frequenti sono stati quelli biologici (punture di ago, piccole lesioni), pari a 107, seguiti da sinistri stradali lungo il percorso casa lavoro o viceversa (28). «Rispetto agli 88 del 2006, gli infortuni biologici sono cresciuti considerevolmente – commenta Zignani – tuttavia, per noi è un dato positivo: aver ricevuto così tante segnalazioni indica che il nostro messaggio è stato raccolto. Nonostante si tratti di incidenti con prognosi bassissime, infatti, i dipendenti hanno capito l’importanza di presentare comunque denuncia, consentendo di attuare le apposite procedure di prevenzione dirette a verificare l’eventuale insorgenza di patologie infettive». Una fattispecie di infortuni “nuova” è invece quella legata a violenze da parte di terzi, ben 6 nel 2007. «In determinati ambiti ospedalieri soggetti a particolari tensioni, ad esempio il Pronto Soccorso – sottolinea la responsabile – si sono registrati episodi di aggressione di parenti dei pazienti nei confronti del personale sanitario. Una volta era un dato anomalo, ora invece è in linea con quanto accade in altre parti d’Italia».

Tornando al Patto, la prima firma dell’atto - redatto dal Servizio Prevenzione e Protezione Aziendale dell’Ausl di Forlì, diretto dalla dottoressa Magda Zignani, prendendo a riferimento da quanto indicato nel Piano nazionale della prevenzione 2005-2007, nel piano nazionale 2006-2008, e nell’Accordo sottoscritto fra Governo, Regioni e Province autonome il 1 agosto 2007 - era stata apposta già in estate, dopo un lungo percorso di confronto e concertazione con tutte le figure interessate.
A pervadere il documento è la convinzione che la cultura della prevenzione e della sicurezza siano sempre qualcosa in più del semplice aspetto normativo e giudiziario. Come riportato infatti in molti articoli di stampa dopo l’incendio alla Thyssen Krupp di Torino,  “la prevenzione e la tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti non possono essere affidate solo e unicamente a soluzioni tecniche, ma è necessario che siano fatte proprie dai lavoratori, chiamati ad una partecipazione attiva”.
Da una parte, occorre perciò che le imprese assumano il tema della sicurezza come uno degli obiettivi primari da perseguire, attraverso una coerente politica degli investimenti e adottando modelli di organizzazione del lavoro incentrati sulla qualità e la sicurezza dei processi produttivi. Dall’altra, però, se s’intende rendere più consapevole ed efficiente l’attività di prevenzione esercitata in azienda dal datore di lavoro o dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione, è egualmente fondamentale che il lavoratore sviluppi capacità di osservazione, percezione del rischio, e conoscenza sul da farsi in caso di emergenza. Chi ha cura della propria persona e della propria salute è perfettamente in grado di effettuare simili valutazioni e di segnalare a chi di dovere le opportune misure. Questo livello di attenzione è essenziale: ogni lavoratore può e deve essere "l’avamposto ideale di ogni attività di prevenzione all’interno dell’azienda".

"Patto per la sicurezza sul lavoro dell'Ausl di Forlì"

La sicurezza partecipata e condivisa è lo spirito della legge 626 e viene sottolineata anche nell’Atto Aziendale. Deve essere l’agire quotidiano di tutti gli attori della prevenzione.
VOGLIAMO elaborare ed applicare linee politiche e di azione sulla prevenzione e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che non possano prescindere dal coinvolgimento delle parti sociali.
VOGLIAMO pertanto rafforzare la cultura della prevenzione attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti che intervengono su questi temi.
VOGLIAMO strutturare questa collaborazione e renderla concretamente operativa.
VOGLIAMO ridurre il numero degli infortuni uscendo dalla cultura della fatalità e dell’imprudenza e puntare a quella della qualità del lavoro.
VOGLIAMO che questo patto per la sicurezza sul lavoro ci impegni affinchè ognuno per la propria parte eserciti pienamente il proprio ruolo.

CI IMPEGNIAMO PERTANTO A

AFFERMARE la trasparenza nella valutazione, comunicazione e diffusione dei risultati ottenuti.
POTENZIARE i sistemi di informazione anche attraverso nuovi strumenti di comunicazione e condivisione.
DARE PRIORITA’ alla formazione dei lavoratori con particolare attenzione ai loro rappresentanti attraverso progetti specifici e mirati
RAFFORZARE i diritti dei rappresentanti dei lavoratori e delle loro forme partecipative
POTENZIARE l’azione di supporto alle loro attività e prevedere forme efficaci di tutela nerllo svolgimento delle loro funzioni.
INDIVIDUARE in modo condiviso gli indicatori con cui monitorare le attività di prevenzione dei rischi.
PUBBLICARE periodicamente le rilevazioni statistiche relative all’andamento degli infortuni sul lavoro, precisandone le cause.
COORDINARE E COOPERARE con le ditte che effettuano lavori in appalto al fine di valutare i rischi di interferenza lavorativa attraverso la definizione di specifici protocolli
GARANTIRE che le attrezzature di lavoro messe a disposizione siano adeguate in relazione al lavoro da svolgere e non costituiscano un rischio per la salute e la sicurezza.
PROVVEDERE a manutenzioni ordinarie e straordinarie al fine di mantenere gli standard di prevenzione e tutela richiamati dalle vigenti leggi.

Il patto è stato firmato ufficialmente il 18 dicembre 2007 dal Direttore Generale, Claudio Mazzoni, dal Direttore Sanitario, Bruna Baldassarri, dal responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione Aziendale, Magda Zignani, e dai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza Anelio Rossi (Cisl), Roberto Piraccini (Cisl), Antonio Viroli (Cigl), coordinatore dei rappresentanti, Roberto Cimatti (Cigl), Stefano Giagnoni (Uil), Paolo Pasini (Nursind), Paolo Calbi (Anaao), Emanuela Flamini (Snabi).




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