27/11/2024 | 2420 articoli | 1630 commenti | 959 utenti iscritti | 6766 immagini | 53070178
login | registrati

Ultima iscrizione, Mirco V.

Ultimi e i più Cliccati
Argomenti
67
25
17
169
11
69
20
22
7
4
2
366
215
57
27
21
29
9
89
25
23
159
364
5
27
3
5
2
104
6
9
23
12
12
41
54
118
6
20

Ottobre 2022
L M M G V S D
12
3456789
10111213141516
17181920212223
24252627282930
31

- - - - - - -

Articolo inserito da Gilberto Giorgetti in data 03/08/2006
Storia
letto 29989 volte in 18 anni 4 mesi e 1 giorno (4,48)
Quando i ricordi si fanno storia - QUARTA PARTE
La vecchia chiesa di Vecchiazzano
Nel 1947, don Biagio Fabbri prima di demolire la vecchia chiesa e la canonica, già rovinate dai bombardamenti, cercò di salvare quanto era possibile della pianta originale di questa pieve. Fin dal 1946 fece alcuni sondaggi nei vecchi muri e constatò che l’unica parete antica era quella in direzione nord insieme ad un’arcata della navata. Entrambe queste strutture architettoniche furono inglobate nella nuova canonica. Il muro era formato, fino all’altezza di due metri, da blocchi di sasso calcareo, volgarmente chiamato spungone, mentre nella parte superiore la chiesa era stata costruita con mattoni in cotto e di recupero, fra i quali vennero ritrovati diversi lastroni manubriati d’epoca romana. I muri avevano uno spessore di circa 70 cm. ed erano legati fra loro con calce resistente, sicuramente si trattava di pozzolana, materiale in uso fin dall’epoca romana.
Il muro esterno era diviso da tre lesene che formavano tre spazi disuguali fra loro. Nel centro del muro, fra la prima e la seconda lesena, c’era in alto una monofora strombata, tipica espressione dell’arte romanica. Nel tratto fra la seconda e la terza lesena vi era una porta, della quale esisteva solo una parte dell’arco. Questa porta era stata demolita per costruire una cappella laterale dedicata alla Madonna. Infatti, in alto, all’interno della cappella esisteva ancora la parte superiore della seconda lesena. Della terza lesena, invece, non era rimasta nessuna traccia. Il muro originale della chiesa misurava in altezza tre metri e cinquanta centimetri.
La facciata era interamente costruita con blocchi di spungone squadrato, mentre al suo interno si notavano ancora i resti di un’arcata in cotto di sostegno al tetto, simile a quella della porta laterale esterna verso nord. All’interno si evidenziava un primo strato di intonaco, molto fine e con tracce di affreschi, al quale era stato sovrapposto un secondo intonaco che recava ulteriori decorazioni ad affresco.
Nel dopoguerra lo scultore Bernardino Boifava si recava spesso a Vecchiazzano in bicicletta per far visita agli amici Spazzoli e Casadei. Nei mesi estivi, quando lo scultore faceva visita ad Olindo Casadei, per raccogliere e mangiare come mele i pomodori coltivati nell’orto dell’amico, lo accompagnava un cagnolino. Bernardino ed Olindo, infine, non si negavano un buon bicchiere di Sangiovese dei poderi del Gnu e, così, trascorrevano allegramente interi pomeriggi. Furono quelli gli anni che videro don Biagio Fabbri impegnato nella ricostruzione della nuova chiesa e della nuova canonica. Bernardino Boifava, in questa occasione, ebbe modo di seguire i lavori che il parroco stava portando a termine. Lo scultore, su segnalazione di don Biagio, fece alcuni sondaggi nei muri della vecchia chiesa e constatò l’esistenza di antichi affreschi sotto uno spesso strato di calce.
Bernardino Boifava, con grande pazienza, cercò di riportare alla luce i resti di alcuni affreschi, situati sotto la finestrella interna della parete nord, asportando lo scialbo a bisturi. Dopo diversi mesi, di scrupoloso lavoro, aveva già portato alla luce buona parte d’un affresco, che faceva intravedere la figura di un “Santo”, in atto di benedire, circondato da tentazioni demoniache.
Una sera, alcuni ragazzi che si riunivano in parrocchia si misero a discutere sul lavoro che stava svolgendo Boifava e, in particolare, discutevano sul tempo che impiegava nell’eseguirlo. Uno di loro disse: “Volete scommettere che domattina vi faccio vedere, io, cosa c’è sotto l’intonaco?”. Quando tutti se ne andarono, il ragazzo andò a casa e prese un piccone. Poi, ritornò in canonica e si mise a graffiare il muro nella convinzione di fare un ottimo lavoro e di far stupire, per la sua bravura e la sua intuizione, lo scultore, don Biagio e gli amici.
Tutto ciò che è rimasto dell’affresco, ben poca cosa, tuttora si conserva nello studiolo della canonica di Vecchiazzano. Peccato che il volto sia stato completamente cancellato, perché avrebbe fornito ulteriori elementi per poter identificarne l’autore. Comunque, si auspica che in breve tempo venga eseguito un recupero ed un accurato restauro di questi affreschi, le sole testimonianze rimaste dell’antica pieve. Inoltre, nuovi sondaggi nell’intonaco della parete potrebbero riservare ulteriori sorprese.

Frammenti di affreschi nella canonica di Vecchiazzano
L’antica pieve di San Nicolò in Vecchiazzano, della quale si ha notizia almeno a partire dal XII sec., mutò completamente il suo aspetto quando nel XVIII sec. si decise di rinnovare il suo interno. Gli affreschi che in parte decoravano questo edificio di culto rurale furono distrutti o ricoperti da mani di calce.
Nel 1947, durante i lavori di abbattimento di questa chiesa, don Biagio Fabbri aveva individuato alcuni lacerti di decorazioni ad affresco lungo la parete nord, ed in seguito decise di preservare la parete ed inglobarla nell’attuale canonica.
Non pare che si possa ricondurre questi avanzi di affreschi ad un ciclo unitario, perché furono eseguiti in tempi diversi e da mani diverse. Infatti, da un diario di don Biagio apprendiamo che in questa parete furono ritrovati ben due strati di affreschi sovrapposti.
Al di sotto di una piccola finestra, oggi murata, venne rinvenuto nel 1947 l’avanzo di un affresco di epoca tardo medioevale, che costituiva lo strato più antico e raffigurava l’immagine di un Santo contornata da un’inquadratura. Di questo affresco oggi restano solo alcune labili tracce nell’intonaco.
Il secondo strato di affreschi frammentari con le figure di due Santi appare tuttora sovrapposto, in parte, al precedente lacerto. Di un Santo resta solo parte della spalla e un po’ della veste, dell’altro, rappresentato rivolto verso destra, rimane parte di un saio marrone con mantella, una mano levata nell’atto di benedire, avanzi di due spiritelli di cui si vedono le zampe e la coda. Forse, in origine, questa immagine raffigurava San Benedetto da Norcia o Sant’Antonio Abate, che l’iconografia popolare vuole spesso attorniati da nugoli di diavoli.
Sulla destra di questo affresco, inoltre, si scorge parte di un pilastro decorato da cornici e da motivi geometrici marmorizzati ed è sormontato da un capitello composito. Questo tipo di pilastro richiama alla mente quelli presenti nella Visitazione (Forlì, Abbazia di San Mercuriale), una tela dipinta da Baldassarre Carrari intorno al 1498 ca.
Attualmente la superficie pittorica di questo frammento appare frantumata e priva di gran parte della materia originaria che, cadendo, ha lasciato scoperto l’intonaco. Per il precario stato di conservazione, che ne rende problematica la lettura, il frammento non è stato oggetto di più approfondite indagini. L’esecuzione accurata del pilastro decorato con specchiature marmoree e ciò che rimane delle figure, fanno tuttavia pensare ad un pittore operoso sul finire del XV sec., o al principio di quello successivo.
(Descrizione critica del prof. Alberto Bondi)

Nella foto - Antica Chiesa di Vecchiazzano






Nella foto - Parete nord all'interno dell'antica chiesa di Vecchiazzano, ora canonica.
Affresco fine XV inizio XVI secolo.
La "candelabra" affrescata nell'antica chiesa di Vecchiazzano è qui comparata a quella della pala d'altare in S. Mercuriale, raffigurante "La Visitazione della Vergine a Sant'Elisabetta", opera di Baldassarre Carrari. Il frammento d'affresco potrebbe essere della stessa mano dell'artista forlivese o della sua scuola.
(Foto di Giorgio Liverani, elaborata da Fabio Giorgetti)


fai conoscere questo articolo ad un amico


Commenti
 
commenta questo articolo
Articoli con il medesimo argomento
inserito da Andrea Gorini in data 28/07/2006 "Personaggi"
letto 41654 volte
leggi articolo Nato a S.Martino in Villafranca nel 1902. Parroco di Vecchiazzano per quasi mezzo secolo. Nel 1944 la sua casa natale venne distrutta da un bombardamento e rimasero uccisi tutti i componenti della famiglia. Con la somma ottenuta per danni di guerra, Don Biagio fece costruire in Vecchiazzano una sc...

inserito da Gilberto Giorgetti in data 03/08/2006 1 commento "Storia"
letto 27973 volte
leggi articoloLa celletta votiva della “Vergine Addolorata” di Vecchiazzano Non si conosce la data di esecuzione di questa celletta, ma dalla tipologia dei mattoni si presume sia stata eretta nella seconda metà del XIX secolo, quando a Vecchiazzano fu costruito il ponte sul fiume Rabbi.&nb...

inserito da Gilberto Giorgetti in data 04/08/2006 "Il paese"
letto 27180 volte
leggi articoloNella foto - Chiesa dedicata a S. Nicola da Bari. La chiesa fu iniziata su progetto dell'ing. Luigi Cervesi di Forlì nel 1942 e fu inaugurata nel 1952. ...

inserito da Andrea Gorini in data 29/10/2006 "I libri"
letto 28080 volte
leggi articolo“DON BIAGIO FABBRI Un uomo, un prete, un testimone” a cura di Salvatore Gioiello – Tip. Speedgraphic, Forlì 1997. ...

inserito da Andrea Gorini in data 29/01/2007 2 commenti "Storia"
letto 30863 volte
leggi articoloLa celletta votiva della “Vergine Addolorata” di Vecchiazzano, è già stata evidenziata da Gilberto Giorgetti nell'agosto 2006, sezione "Storia" https://www.vecchiazzano.it/pagine/pagina_articolo.asp?pagina=59&sezione=Storia in tutti gli aspetti storici e artistici. N...

inserito da William Bucci in data 15/04/2007 2 commenti "Cartoline"
letto 35371 volte
leggi articoloEcco come si presentava la chiesa tanti anni fa,se non fosse in bianco e nero, sembra molto come è ora!!! ...

inserito da Gilberto Giorgetti in data 16/09/2007 1 commento "Storia"
letto 29452 volte
leggi articoloCome si sarebbe presentata nel IX secolo la Chiesa di Vecchiazzano. All'interno la chiesa era affrescata come quella di Sant'Agostino di Predappio. Nella seconda foto un frammento di affresco risalente al XV secolo forse della scuola di Baldassarre Carrari, tutt'ora conservato nella canonica. Nel...

inserito da Gabriella Cortini in data 03/02/2008 "Cartoline"
letto 31099 volte
leggi articoloEcco come si presentava la CHIESA PARROCCHIALE in una cartolina postale dell' ANNO 1954 ...

inserito da Andrea Gorini in data 28/03/2012 24 commenti "Storia"
letto 31339 volte
leggi articoloUna raccolta di 35 fotografie (le pubblicheremo in varie settimane), che testimonia l'evoluzione dalla vecchia chiesa fino alla costruzione e completamento della nuova, per documentare il cambiamento durante il corso degli anni dal 1936 al 1952 La vecchia chiesa nel 1936 il cimitero che s...

inserito da Pino Casadei in data 15/04/2012 1 commento "Personaggi"
letto 34201 volte
leggi articolo1987                DON BIAGIO FABBRI                2012 Vogliamo ricordarlo  a 25 anni dalla sua scomparsa CHIESA PARROCCHIALE di VECCHIAZZANO...

inserito da Andrea Gorini in data 13/06/2015 "Il paese"
letto 18686 volte
leggi articoloUna reliquia di San Nicola, di proprietà e offerta in visione da A.B., Vecchiazzanese appassionato di antiquariato e oggetti legati al paese. L'affresco della chiesa di Vecchiazzano dedicato a San Nicola San Nicola è uno dei santi più venerati ed amati al mondo. Egli &...

inserito da Pino Casadei in data 03/10/2018 "Storia"
letto 23601 volte
leggi articolo Dopo la morte del parroco Don Biagio Fabbri avvenuta il 2 maggio 1987, il “Comitato Amici di Don Biagio” decise di realizzare un monumento a ricordo di questa grande figura di sacerdote, e di collocarlo davanti alla chiesa, e a ridosso della via Castel Latino.Ad Angelo Ranzi ...

inserito da Pino Casadei in data 16/12/2018 "Storia"
letto 14811 volte
leggi articoloLa costruzione della chiesa di Vecchiazzano ebbe inizio nel 1942, e fu interrotta a causa del passaggio del fronte nel 1944.Per alcuni mesi il manufatto, allo stato di grezzo, fu utilizzato dal Comune di Forlì per mettere al riparo una gran parte della Biblioteca, compresa la Collezione Pianc...

inserito da Andrea Gorini in data 25/03/2019 1 commento "Info a Vecchiazzano"
letto 17425 volte
leggi articoloSerata in Ricordo di Don Biagio Fabbri PRESENTAZIONE DELLA SERATA PICCOLO INTERMEZZO MUSICALE COL NOTO MUSICISTA LUCIANO GIULIANI DI VECCHIAZZANO ACCOMPAGNATO DAGLI ARCHI DELL'ISTITUTO MUSICALE “ANGELO MASINI” DI FORLI' DIRETTI DAL M° FAUSTO FIORENTINI ILLUSTRAZIONE DELLA FIGUR...

inserito da Andrea Gorini in data 13/04/2019 "Attività culturali"
letto 14462 volte
leggi articoloSerata in ricordo di Don Biagio Fabbri, parroco di Vecchiazzano dal 1931 al 1978 a 32 anni dalla sua scomparsa. Intermezzo musicale con il noto Musicista LUCIANO GIULIANI di Vecchiazzano, accompagnato dagli archi dell'Istituto Musicale  “ANGELO MASINI” di Forlì diretti dal M...

inserito da Andrea Gorini in data 19/08/2019 "I libri"
letto 14161 volte
leggi articolo   Testo riportato sul retro: ...Prima di fare il passo decisivo della mia vita il giorno 28, ho voluto scrivere a voi per assicurarvi che io non abbraccio questa vita senza averci pensato e inconsciamente, ma dopo lunga considerazione; dopo aver conosciuto che cosa c'è nel mondo, di ...

inserito da Andrea Gorini in data 28/12/2019 "Il paese"
letto 15348 volte
leggi articoloLa chiesa di Vecchiazzano, dedicata a “S. Nicola di Bari”, ebbe inizio nel 1942 su richiesta di don Biagio Fabbri, parroco del luogo fin dal 1931.Il progetto della chiesa fu affidato all’ing. Luigi Cervesi, noto professionista forlivese.Nel maggio del 1944, la chiesa di Vecchiazzan...

inserito da Andrea Gorini in data 13/09/2020 "Storia"
letto 16575 volte
leggi articolo Due foto della chiesa senza campanile, era l'anno 1951. I lavori del campanile inizieranno il 17 agosto 1951 per terminare il 12 dicembre dello stesso anno.  ...

inserito da Andrea Gorini in data 18/09/2021 "Il paese"
letto 12870 volte
leggi articolo 1942: Per costruire la nuova chiesa, sul vecchio campanile venne issata una vasca che conteneva acqua, questa riempita con una pompa elettrica che aspirava dal pozzo di fronte alla porta della canonica...

PENCIL ©
Copyright 2006-2024
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
 
     
torna su