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Articolo inserito da Leonello Flamigni in data 24/09/2018
Cosa piace del paese
tratto da documenti
letto 11573 volte in 6 anni 2 mesi e 6 giorni (5,13)
la piccola "metropoli"

Sono trascorsi ormai quattro anni da quando, lasciato il centro di Forlì, mi sono trasferito, armi e bagagli, a Vecchiazzano. Prima di me (e mia moglie) lo aveva fatto mio figlio Filippo, abbandonando anche lui il centro della città, con moglie e due figli (Lucia e Gabiele). Motivo preponderante delle scelte la vicinanza di entrambi i nuclei.

Decisione azzeccata. Vecchiazzano è forse la più piccola "metropoli" al mondo: c'è tutto, oltre al verde, a villette e condomini nuovi di zecca, alla ctìiesa, "preponderante Grande Fratello" della Comunità che scandisce tempi e modi del quotidiano, giardinetti e panchine, giochi per i bambini, insomma il contorno essenziale di un'esistenza.

Un lungo ponte sul fiume Montone ci divide da Forlì. Spesso, negli orari critici, otturato come un collo di bottiglia dalle auto in uscita o al rientro. Ospedale a un tiro di schioppo: il che non guasta in caso di necessità.

Vi si incrocia peraltro il traffico di due vallate. Ma sono pochi minuti al giorno. E finalmente il paese che da "piccola e autosufficiente metropoli" ha tutto quello che serve: forno-pasticceria (si fa la fila coi numeri...), tabaccheria, macelleria (meglio definita con ottima intuizione 41cicceria"), lavanderia, barbiere, fiorista, bar, e ristorantino, distributore di carburanti, spazzoloni automatici per le auto, edicola e fotografo, poste. pizzerie, frutta e verdura, farmacia, banche e bancomat, campo di calcio, addirittura (recentissime) pompe funebri...

Che altro di più? E poi traffico continuo: suv e utilitarie. Cani ovunque, amatissimi e curatissimi.

E il silenzio di una campagna che non è più campagna, rotto dai rintocchi puntuale delle campane. Una comunità che si conosce e riconosce, non disturbata da presenze inquietanti. E spesso la notte, fino alle 11 e poco più, ritmata dalle musiche delle feste e delle sagre. Frequentissime. Feste che servono a terminare ilavori di un teatro gigantesco, struttura destinata a polifunzioni.

Dopo quattro anni la conclusione è dunque una sola: nessuno osi toccare Vecchiazzano! Oasi straordinara in cui non c'è nulla da aggiungere e nulla da togliere.

Leonello Flamigni

 

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