Gent.mo Sig Coordinatore

E Componenti del Comitato di Quartiere di Vecchiazzano,

            In occasione della riunione che sarà tenuta oggi alle 20,30, visto il punto N. 4 previsto in agenda, desidero farvi pervenire alcune considerazioni relative all’Assemblea tenutasi il 26 Febbraio us  sull’argomento “Cava-Strada-Impianto di Frammentazione Macerie”.

            Come portavoce del gruppo denominato “Comitato per la Tutela della salute e dell’Ambiente di Vecchiazzano” non avevo esitato a complimentarmi con l’Amministrazione Comunale che nei mesi scorsi aveva aperto alla discussione con i cittadini del Quartiere, la serie di  problemi connessi con la decisione di aprire una cava estrattiva a Vecchiazzano. Sono stati prodotti documenti, proposte alternative alla costruzione della strada, da parte di gruppi politici ed ambientalisti (Verdi, WWF) e considerazioni fornite da cittadini, che per mestiere sono certamente competenti in materia.

            Purtroppo si deve prendere atto che la “Assemblea” del 26 febbraio scorso è risultata un vero e proprio fallimento e non solo perché non è stata presa in considerazione alcuna delle proposte sopraccitate, ma perché gli Amministratori ed i loro Tecnici sono giunti con soluzioni già definite e che non hanno ammesso praticamente critiche. Non è stato possibile discutere, né argomentare neppure sulle rilevazioni che sono state illustrate dai Tecnici stessi. Chi si era preparato con argomentazioni e documentazioni tali da poter entrare nel merito delle problemi (qualcuno aveva preparato anche proposte di soluzioni alternative per la viabilità da via del Partigiano per l’Ospedale …cosa che sicuramente potrebbe snellire il traffico in uscita dal quartiere…) ha rinunciato a parlare;  chi l’ha fatto è stato pressato dal “Moderatore ai limiti dell’educazione”. Sinceramente ci si augurava di poter aprire un confronto definitivo di idee con la proposta di un tavolo di lavoro snello cui potessero partecipare 2-3 persone esperte del Comitato e dei gruppi Ambientalisti coi Tecnici del Comune, aperti a valutare anche soluzioni diverse. D’altra parte l’Assemblea precedente si era chiusa con le parole del Sindaco che si era detto possibilista sull’ipotesi di un Referendum consultivo.

            Non solo non se ne è più fatto cenno, ma si è assistito ad un precostituito show di piani e decisioni già assunte, col plauso di un gruppo di abitanti di Via Veclezio che continuano ad illudersi che la “strada della cava” potrà snellire il traffico davanti a casa loro.

            Visto che non è stato possibile farlo in quell’occasione, desidero comunque porre a questo Comitato di Quartiere le domande ed i rilievi che derivano da quanto detto in Assemblea:

• Nella relazione introduttiva sulla valutazione del traffico effettuata da parte dei Tecnici del Comune riportava, nell’ora di punta dalle 8 alle 9 del mattino, sono stati contati  45 veicoli in entrata in via Veclezio (diciamo all’altezza di via Mangella), vale a dire molto meno di un veicolo al minuto: credo che nessun cittadino di Forlì possa definire questo un traffico che giustifica una nuova strada alternativa (con costi che comporta)….chiedere agli abitanti di via dell’Appennino!
• Nella stessa relazione e nella stessa diapositiva i veicoli contati nello stesso senso in fondo a Via Veclezio (alla convergenza con via Castel Latino) erano circa 250 (cito a memoria). Questo significa che il traffico di via Veclezio è un traffico di locali, che nessuno potrà eliminare.
• Nella stessa relazione è stato detto poi che il “programma” del computer  forniva una simulazione secondo cui nessun mezzo pesante sarebbe più passato all’interno di Vecchiazzano, con l’apertura della nuova strada (la richiesta di chiarimenti sui parametri usati per formulare una tale simulazione, non è stata accolta!).  E’ davvero singolare apprendere che né i negozi (fornai, alimentari, latterie, bar, e supermercati …) né i vari cantieri aperti dentro Vecchiazzano non abbiano più necessità di approvvigionamento di materiali da parte di articolati o furgoni. Mi chiedo come saranno riforniti.
• La strada della cava devia il suo traffico su via del Partigiano, compresi i circa due terzi di camion in uscita dalla cava che devono andare verso Magliano. Ce li ritroveremo tutti sulla rotonda e sul ponte in uscita da Vecchiazzano … proprio dove tutti i giorni troviamo l’ingorgo del traffico. …ed andranno per via Dell’Appennino verso San Martino con buona pace degli abitanti di quei quartieri.
• Della  relazione eseguita dai Tecnici del Comune sul traffico di Vecchiazzano non si è potuto più parlare in Assemblea, né è stata ripresa quando gli abitanti di Via Veclezio si sono lamentati del traffico. E’ evidente che se la nuova strada non serve per alleggerire il traffico entro Vecchiazzano, essa non ha alcun interesse pubblico. La sua costruzione è una spesa per interessi privati.
• Alla richiesta di conoscere se la nuova strada è stata progettata con le canalizzazioni ed i servizi per linee telefoniche, elettriche e quanto altro, non è stato risposto. E’ evidente che costruire una strada del costo di alcuni  milioni di Euro e della larghezza di 8,50 metri senza tali servizi pare illogico e senza buon senso; d’altra parte sappiamo tutti troppo bene che attorno ad una strada prima o poi si costruirà, si speculerà, forse non durante questa Amministrazione, ma inevitabilmente con una delle prossime. Chi assume la decisione di costruire la strada della cava  non può non saperlo: apre una ferita nella prima collina che porterà a costruzioni, cemento, inquinamento. Non basta dire la strada non prevede, per ora, costruzioni nei sui bordi: la strada resterà nel tempo dopo la cava dopo le amministrazioni  e dopo di noi… resterà lo scempio di una campagna che non sarà più recuperata e di una inevitabile speculazione.
• Ho ricordato nel mio intervento che troppo spesso in Italia le cave sono diventate discariche nonostante le migliori attuali intenzioni. Ma soprattutto vorrei ribadire che la cava (che giungerà fino al civico N 56 di via Veclezio …gli abitanti ne sono consci?) avrà un impianto di frantumazione mobile e piccolo piccolo. Ma quanto tempo resterà tale? Non appena sarà necessario averne uno più moderno più efficiente non sarà sostituito con uno più grande? Chi sarà in grado di controllare? Forse se ne accorgeranno (troppo tardi) le massaie di via Veclezio e dintorni costrette a tenere le finestre sigillate per il rumore e le polveri.

Concludo questo documento che mi riprometto di inviare anche al sito Web di Vecchiazzano con l’approvazione degli altri componenti del Comitato, con l’augurio che si possa ancora argomentare su questa spinosa questione e che non si debba poi  un domani ammettere che queste annotazioni erano drammaticamente nel giusto.

Cordiali saluti:

Forlì, 9 Marzo, 2010

                                                                             Ruggero Ridolfi

                                                     Comitato per la Tutela della Salute e dell’Ambiente

di  Vecchiazzano