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Articolo inserito da Gilberto Giorgetti in data 20/09/2006
Case padronali
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Casa Rosetti
Casa Rosetti, più conosciuta come casa “Bacóca” è situata in via Tomba n°75. Dall’archivio parrocchiale di Vecchiazzano si apprende che l’edificio, ora di proprietà Sansavini, nel 1876 apparteneva a Felice Reggiani ed il podere era condotto a mezzadria da un certo Rosetti, dal quale prendeva il nome. Antonio Mambelli, su “Forum Livii”, settembre - ottobre 1930, anno V, nrr. 9 - 10, p. 300, ricorda che Innocenzo Reggiani (1742-1819) acquistò a Vecchiazzano alcuni terreni e fece fare alcune opere di bonifica. Nell’anno 1882, il podere risulta sempre condotto dal Rosetti ma la casa era intestata alle famiglie Reggiani e Tomba.
Sempre nell’archivio parrocchiale esiste un’incisione che riproduce una pala d’altare, dipinta dal forlivese Gerolamo Reggiani e raffigura l’ “Immacolata Concezione”, che un tempo era collocata sull’altare dell’oratorio privato della casa.
Nella stampa è riportata la seguente iscrizione:
“Gerolamo Reggiani inv. G. Frassinetti inc. / V. della Concezione, che si venera nel pubblico Oratorio… nella villa S. Nicolò in Vecchiazzano. Territorio di Forlì”.
Maurizio Sansavini, attuale proprietario della casa, afferma di aver sentito dire da un anziano signore del luogo che l’abitazione era sottoposta alla giurisdizione parrocchiale della chiesa di S. Nicolò e per questo motivo era denominata “Villa Parrocchiale”, ma non sono stati trovati ulteriori documenti, tranne l’incisione, a conferma di questa testimonianza verbale.
Il giorno 26 febbraio 1984, perlustrando il terreno di casa “Bacóca”, su indicazione di Maurizio Sansavini, notai che era stato perforato un pozzo di circa otto metri di profondità ed era affiorata della creta di tipo alluvionale, che raccolsi e feci analizzare dal prof. Marco Tadolini.
“Il campione di argilla prelevato dal sig. Giorgetti, è probabilmente di carattere alluvionale, inseribile nel gruppo delle terre illitiche. È però evidente nella granulometria della pasta una certa percentuale di sabbia quarzifera. Necessiterebbero alcune prove tecniche per appurare la resistenza termica di tale argilla; suppongo comunque che si tratti di argilla fusibile, tipica della nostra zona, in quanto, pur avendo una certa quantità di sabbia quarzifera inglobata, che ne aumenterebbe la refrattarietà, conserva una quantità di carbonato di calcio apparentemente alta, che ne aumenta notevolmente le proprietà fondenti”.

Nella foto – Casa Rosetti.


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