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Articolo inserito da Pino Casadei in data 09/05/2009
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Don Arturo Femicelli

A VECCHIAZZANO UNA SALA INTITOLATA A DON ARTURO FEMICELLI

Leggo su “ il Momento” che domani 10 maggio p.v.  nella casa dei Servi del Cuore Immacolato di Maria, in Via Borghina 4 a Vecchiazzano, sarà inaugurata una sala intitolata a don Arturo Femicelli, parroco a Santa Caterina fino al 2002 anno della sua scomparsa.
Con questa lodevole iniziativa, il nome di don Arturo si lega a Vecchiazzano, dove negli anni cinquanta questa bellissima figura di sacerdote, si dedicò con passione alla pastorale dei giovani,collaborando con grande profitto col parroco don Biagio Fabbri.
I giovani di allora lo ricordano con tanto affetto, per la dedizione alla sua missione,e per le sue innegabili doti di musicista.
Ricordo che don Arturo, dopo avere realizzato in modo artigianale  un episcopio, ci intratteneva proiettando su di un muro i fumetti di Iacovitti che venivano pubblicati  su “ Il Vittorioso”. L’ingegnoso sacerdote, per fare questo, ritagliava le strisce dei fumetti, le univa in successione  con colla fatta con acqua farina e aceto, e le arrotolava: ogni rotolo conteneva una storia diversa.

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Commenti
 
Commento inserito da Daniele La bruna in data 10/05/2009 20:45:46
www.vecchiazzano.it/p.asp?p=811&i=608

Don Arturo!!! quanti ricordi tornano alla mente, ero un ateo convinto e nonostante ciò non mi ha mai escluso, non ha mai tentato di convincermi del contrario, non ha mai cercato a farmi cambiare idea, nonostante ciò mi è sempre stato vicino nei momenti difficili, non ho mai espresso a lui le mie difficoltà, però in qualche maniera ne veniva a conoscenza, per darmi poi conforto. Quando mori mia zia la sorella di mia madre nell'ospedale di Forlì, essendo residente a Sarsina, chiesi al suo Parroco se veniva ad accompagnarla col carro funebre da Forlì a Sarsina, lui ...........no, allora essendo mia zia credente pensai che avrebbe comunque voluto la compagnia di un Prete nell'ultimo viaggi terreno, fu così che chiesi all'Amico Don Arturo se era disponibile per quel  "desiderio", nonostante i suoi impegni, nonostante gli costasse più di una difficoltà eccetto. Sentendomi in debito volevo fare qualcosa, ateamente parlando volevo liberare il mio obbligo morale dando un'offerta alla Chiesa, lui rifiuto, però disse, "in parrocchia c'è una famiglia bisognosa, vieni domenica mattina alla messa delle 9, te la indicherò e tu potrai dare a loro una busta con la tua riconoscenza". quella domenica mattina andai alla messa delle 9 e Don Arturo non mi indoco nessuno, mi rese partecipe di quella Eucarestia. Oggi a distanza di 20 anni, forte del fatto che da circa 10 sono un convertito, ripensando a Don Arturo e a quella Eucarestia, sorbita in fremente attesa di poter dare anch'io qualcosa a qualch'uno, consapevole, di non averla subita, di averla inconsapevolmente partecipata  nel dettato di nostro Signore Gesu, mi rendo conto di quale grande lezione fui oggetto. Fu da quel giorno che nei momenti in cui per vari motivi mi trovavo solo pensando alla zia, a cui ho voluto un bene immenso, incominciai e pensare all'infinito, a Dio, forse inconsapevolmente, ma non ne sono certo, che l'astuto insegnamento dell'Amico Don Arturo inizio a cambiare la mia vita, nel cuore di tanti  Don Arturo è tuttora vivo, anche per me lo è, lo è nel ricordo e nel mio cuore.




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