Tre sono gli obiettivi che l’amministrazione persegue:
(1) Sensibilizzare i cittadini sulle tematiche ambientali, rendendo ciascuno responsabile e protagonista, al fine di ridurre le impronte che lasciamo in maniera indelebile alle generazioni future. La natura non produce rifiuti, ricicla tutto.
(2) Rafforzare il senso di comunità, valorizzando l’impegno di ciascuno, per noi e per i nostri figli. È un percorso che comporta piccoli sacrifici individuali e grandi vantaggi per la collettività.
(3) Realizzare un distretto del riciclo nel nostro territorio, per rilanciare lo sviluppo economico attraverso la realizzazione di impianti e il relativo indotto industriale.
Il progetto che è stato presentato è un progetto preliminare, aperto alle osservazioni e alla critiche dei cittadini, perché gli obiettivi si possono raggiungere solo con il contributo significativo di ciascuno di noi e non ci sono né ricette, né imposizioni. La raccolta domiciliare è utilizzata in molti comuni del nostro paese, in particolare in Veneto, Lombardia e Piemonte con alcune eccezioni significative, Salerno tra tutte.
Non esiste un unico modello e l’amministrazione è pronta a discutere con i singoli quartieri per adattare il sistema base alle caratteristiche e alle esigenze dei singoli territori. Il sistema base è costituito da quattro contenitori, perché quattro sono le filiere di trattamento di rifiuto prodotto: organico, residuo secco pesante (vetro, plastica e lattine), carta e residuo (o indifferenziato). La separazione alla fonte consente la riduzione di materiale per la parte di residuo, quindi riduce l’utilizzo di discariche ed inceneritore, e il riciclo quasi completo delle altre tre frazioni. I costi del servizio, a parità di materiale differenziato prodotto, non varieranno, anzi sono destinati a ridursi a regime, grazie ai ricavi ottenuti dalla vendita del materiale differenziato ai consorzi nazionali e alla naturale tendenza a ridurre la produzione di rifiuti (cfr. il documento della regione Lombardia “VALUTAZIONE STATISTICO – ECONOMICA DEI MODELLI DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN LOMBARDIA”).
Le critiche e i timori sono legittimi e comprensibili, perché un progetto che entra così profondamente nelle nostre abitudini quotidiane è sicuramente difficile da accettare, ma esistono soluzioni per ogni problema, e nel sito web del canale ambiente o presso URP sono disponibili le risposte alle “domande più ricorrenti” dove viene spiegato come gestire pannolini, scarti di cucina e come verrà applicata la tariffa puntuale (uno strumento per incentivare e premiare i cittadini che svolgono con cura la separazione dei rifiuti). Le opzioni possibili per risolvere le situazioni più complesse, quali: monolocali o piccoli appartamenti senza terrazzo, condomini con diverse unità abitative sono molteplici. Gli incontri pubblici e gli incontri con le circoscrizioni, i quartieri e le associazioni di categoria serviranno a costruire un grande progetto partecipato: “Forlì fa la differenza”, dove saranno analizzate le singole situazioni. Ciascun cittadino riceverà i contenitori a casa propria da un operatore che sarà a disposizione per fornire le principali informazioni.
Particolare attenzione sarà destinata alle categorie deboli, quali bambini, anziani e diversamente abili, attraverso incentivi tariffari e soluzioni specifiche a problemi quali pannolini e difficoltà di accesso.
Mi sento di rassicurare tutti, perché cercheremo le migliori soluzioni ad ogni problema e non vi saranno imposizioni. Sicuramente un anziano solo non si deve preoccupare. La sua produzione di rifiuto è certamente al di sotto della media di un nucleo famigliare e, anche se, per legittime difficoltà, non dovesse differenziare nulla, è probabile che la sua tariffa puntuale sia minore di quella attuale e probabilmente troverà il servizio domiciliare un comodo ausilio alle sue necessità.
http://ambiente.comune.forli.fc.it/p/forli-fa-la-differenza/