“E’ l'ora di respirare un poco d'aria pura” cantava Nicola di Bari nel 1971 quando vinse Canzonissima con “Chitarra suona più piano”: un inno all’amore ed alla primavera. In realtà da allora l’aria delle nostre città è andata nettamente peggiorando, non solo dal punto di vista della sua qualità e dell’impatto sulla salute, ma anche metaforicamente. Le cronache italiane degli ultimi 30 anni sono state colme di notizie che hanno appestato l’aria per la connivenza fra affari e politica, con patti e compromessi sempre più spinti fino a coinvolgere anche la delinquenza organizzata ed è dimostrato che dove c’è corruzione aumenta anche l’inquinamento ed il degrado ambientale. La politica si è più volte autoassolta, ma negli anni ha fatto molto di più: è riuscita addirittura a crearsi leggi e tutele tali da rendere difficile stabilire dove sia il confine fra lecito e malaffare. Abbiamo assistito a decine di casi in cui le Amministrazioni che dovevano controllare facevano parte del sistema che le controllava e le foraggiava. Tutto questo ha portato ad una situazione in cui la stessa Magistratura è in grave difficoltà nel distinguere cosa è lecito da cosa è illegale e spesso la nostra stessa società non è più in grado di individuare con certezza ciò che moralmente è da condannare. Ci sono esempi nei Paesi Anglosassoni di dimissioni per atti o mancanze che a noi italiani fanno sorridere. Abbiamo perso il senso del limite di ciò che, al di là della norma di legge, è eticamente corretto e moralmente accettabile nei confronti della Comunità
In questi giorni, a Forlì, si apre la via alla costituzione di un’azienda sulla gestione dei rifiuti, alternativa a quella di Hera. La Giunta Comunale di Forlì, insieme ad altri Comuni del territorio, ha deciso di sottrarsi al connubio con la Multiutility che si definisce “la prima italiana nel settore ambientale, nell'idrico, nel gas e nell'energia”. La premessa doverosa è che il Gruppo Hera ha tutti i diritti e le prerogative di agire nel libero mercato come “modello di impresa capace di innovazione e di forte radicamento territoriale, nel rispetto dell'ambiente” e che è giusto che possa enfatizzare il proprio utile netto di oltre 120 milioni di Euro al 30 settembre 2014, nonostante il periodo di crisi del Paese. Non c’è nulla di strano in questo. La situazione strana è la compartecipazione alla Multiutility dei Comuni e degli Enti Pubblici, che hanno nella loro Mission prerogative ben diverse rispetto a quelle di dover suddividere utili milionari. La gestione del patrimonio di un Comune deve essere corretta, trasparente, lungimirante, deve fornire i giusti servizi ai cittadini senza sprechi e nel modo migliore di utilizzo senza alcun danno per l’ambiente e per la salute. Tutto questo viene valutato ogni 5 anni dal voto dei cittadini, che per la propria salute e per i servizi essenziali non chiedono utili da spartire. Ma si aggiunge un altro aspetto importante: i Sindaci sono di fatto, per legge, i responsabili della salute dei cittadini e quindi attraverso i propri uffici competenti devono controllare lo stato dell’ambiente del territorio che è in strettissimo rapporto con quello della salute. Dunque nel caso di Amministrazioni Comunali facenti parte di una Multiutility che, in particolare, si occupa di impatto ambientale ed anche di incenerimento dei rifiuti, il controllo appare “in forte odore” di conflitto di interessi.
Per questi motivi la sezione ISDE di Forlì-Cesena, che si è costituita 10 anni fa con la raccolta di firme di 17.000 cittadini forlivesi e di oltre 400 Medici contro la pratica dell’incenerimento dei rifiuti e che ha sempre stigmatizzato il soffocante connubio fra le Amministrazioni Comunali ed il Gruppo Hera, non può che plaudire alla decisione della Giunta Comunale di Forlì di scindere questo legame. Certamente non sarà facile allestire una alternativa immediatamente valida ed operativa, si dovranno superare molti ostacoli e molte diffidenze anche perché si esce da una gestione per troppo tempo facilitata di fatto da un monopolio esclusivo. E’ tuttavia ora di chiedere ai cittadini l’impegno e la disponibilità per “cambiare l’aria” di Forlì in termini di trasparenza, di controlli certi ed efficaci ed in definitiva di un giusto rapporto fra chi deve gestire al meglio i servizi in una società di libero mercato.
Forlì 3 Gennaio 2015 Ruggero Ridolfi Coordinatore ISDE (Medici per l’Ambiente). Sez. Forlì-Cesena
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