sono andato oggi pomeriggio e ho visto la ferita aperta sulla campagna e lungo i diversi rami del rio ronco, uno scempio anche per la vegetazione ripariale, quasi a volere sottolineare la totale indifferenza all'ambiente.   un ulteriore motivo di tristezza

Salve sono Cesare Ferroni abito a Vecchiazzano da quasi 40 anni e sento di poter dare il mio parere sul tanto discutere della futura strada che porterà alla cava di ghiaia.

Su qualche punto sono daccordo, il verde se ne sta andando via ,anzi lo stiamo distruggendo con le nostre mani e ripeto NOSTRE MANI, perchè tutti siamo colpevoli della distruzione della natura.

Non dobbiamo solo guardare la brutta strada che faranno ,forse inutile,anche se questo si vedrà dopo che sarà costruita,ma bisognerebbe guardare anche al verde che viene rovinato per costruzioni di case nuove (vedi esempio il nuovo villaggio in costruzione in via Castel Latino di fronte al benzinaio) era l'unico polmone di verde esistente.

Se volessimo tutti salvare la natura non dovremmo andare ad abitare in case nuove di nuova costruzione comode calde ,dove serve GHIAIA SABBIA e altro per costruirle,ma dovremmo incominciare ad andare verso la campagna in case che stanno andando in rovina e aiutare veramente far crescere alberi ben mantenuti respirare aria sana,perche la natura va rispettata ma anche mantenuta bene.

Ecco perchè io dico,me compreso che tutti stiamo rovinando la natura,la strada è quasi la cosa minore,basti pensare che 40 anni fa Vecchiazzano erano solo poche case circa 700/800 abitanti ora siamo circa 4000 pensate quanto terreno ,quanto verde rovinato,  ma questo non l'ha visto nessuno ci siamo accorti solo di una piccola strada forse e ripeto forse inutile

Io penso che Tutti predichiamo bene ,ma razzoliamo molto male.

caro Ferroni,

è vero non solo la cava  e la strada che nasce con la scusa della cava sono un problema per il territorio.

c'è il sacco del territorio che le amministrazioni di destra e di sinistra stanno facendo nel nostro paese tutte d'accordo nel favorire le miopi speculazioni immobiliari che stanno stravolgendo il volto delle nostre campagne e portando all'agonia i centri storici.

non siamo però tutti uguali, non abbiamo tutti le stesse responsabilità, io e tanti come me ci siamo battuti da decenni contro queste politiche e, mi permetta non mi sento responsabile.

mi posso sentire inadeguato per non essere riuscito in questi anni uun consenso fra coloro che potevano avere le stesse sensibilità ma le nostre (verdie ambientalisti) forze e quelle dei partiti associati ai cementificatori sono sempre state troppo dissimili.

è nato però un movimnto che si chiama STOP AL CONSUMO DEL TERRITORIO capeggiato da un sindaco ecologista di Cassinetta di Lugagnano Domenico Finiguerra. faccia un giro sul suo sito e sul sito della COSTITUENTE ECOLOGISTA ... non siamo tutti uguali, non siamo tutti ugualemnte responsabili

buone cose