“Dalli all’untore!”
Caro Gilberto rispondo qui al tuo sollecito ed insieme a quanti hanno già commentato la sfortunata vicenda di un ponte che mi ha visto, sin da ragazzino, in bicicletta su e giù.
Un commento? Si fa presto a dirlo. Molto meno facile è trovare il modo di commentare il fatto specifico senza perdere di vista il problema nella sua complessità. E’ facile, in questi casi, finire con il fare i “Bacchettoni”, cavarsela con una battuta o invocare drastiche, quanto improponibili, soluzioni poliziesche. Ciò non toglie che la pubblica amministrazione abbia il dovere di provvedere al manutenzione e al decoro della città anche se periferia. Circa poi alla tecnologia utilizzabile, se estesa a tutte le situazioni come questa, significherebbe veramente vivere in un mondo da “Grande Fratello”.
Purtroppo il problema è qui riassumibile ne “I ragazzi d’oggi e la loro educazione”.
Per delle ragioni che andrebbero prima capite e poi spiegate, i ragazzi d’oggi o comunque una larga parte di loro, cova in se una voglia matta di esagerare, strafare, trasgredire. Questa repressa tentazione si libera in loro tutte le volte che sentono di non essere osservati, si rafforza quando sono in gruppo e si sfoga nelle forme che le circostanze consentono e che vanno dal piccolo danneggiamento di un muro imbrattato fino agli atti di vandalismo vero e proprio contro, solitamente, la cosa pubblica.
Personalmente, non credo di avere le capacità e le conoscenze per affrontare questo argomento, se non quelle che mi derivano dall’essere stato: ragazzo; giovane; adulto, quindi padre ed educatore a mia volta. Mi sforzerò comunque di mettere insieme qualche idea al riguardo. Inizierò con fare alcune considerazioni, per introdurre una discussione telematica, che spero possa svilupparsi, utilizzando questo sito e questo strumento, con tutti coloro che vorranno parteciparvi. Se concesso, naturalmente.
1) Non vi è dubbio che la colpa maggiore sia nostra, dei genitori. Certamente abbiamo le nostre giustificazioni ma resta il fatto che noi con la nostra storica acquiescenza, siamo i responsabili di ciò che accade oggi ai ragazzi.
2) Complice una interessata politica, sono stati distrutti tutti quegli strumenti che hanno dato a noi possibilità di crescere, anche intellettualmente, in modo naturale e sano. Mi riferisco all’accanimento contro: la Chiesa e le sue strutture aggregative; la Scuola, in nome di un libertarismo dissennato: la Famiglia, in nome di un edonismo deresponsabilizzante.
3) Per una serie di ragioni, non dipendenti da lui, un ragazzo d’oggi non decide, in modo cosciente, niente di ciò che lo riguarda, sin da piccolissimo qualcuno ha sempre deciso per lui, anche quando vengono esauditi tutti i suoi capricci, non è per riconoscergli il diritto di decidere cosa volere ma togliersi il problema esaudendolo senza discutere. Il non decidere, in modo cosciente e ragionato, mai niente porta alla mancanza di ogni senso di responsabilità e all’apatia, mentre subire le decisioni d’altri porta alla frustrazione, non consente lo sviluppo del senso critico ma solo l’avversione per tutto e per tutti.
Mi fermo qui, che già ho abusato della vostra disponibilità e del vostro tempo. Se però pensate che possa valerne la pena, provate a buttare giù qualcosa, qualunque cosa, al riguardo, non salveremo il mondo ma almeno ci saremo scambiati pareri ed esperienze.
Pensate sia difficile? Proviamoci lo stesso!
Da Venezia, cordiali saluti. Giancarlo LOLLI |