18/11/2024 | 2420 articoli | 1629 commenti | 956 utenti iscritti | 6756 immagini | 52836993
login | registrati


Ultimi e i più Cliccati
Argomenti
67
25
17
169
11
69
20
22
7
4
2
366
215
57
27
21
29
9
89
25
23
159
364
5
27
3
5
2
104
6
9
23
12
12
41
54
118
6
20

Novembre 2033
L M M G V S D
123456
78910111213
14151617181920
21222324252627
282930

- - - - - - -

Articolo inserito da Maria Antonietta Fregnani in data 22/01/2019
Storia
tratto da sessant'anni dopo l'eccidio di Vecchiazzano
letto 12219 volte in 5 anni 10 mesi e 2 giorni (5,74)
PER NON DIMENTICARE

 L'eccidio di Vecchiazzano, 9 civili uccisi dai tedeschi e poi gettati in un pozzo, circa sessant'anni dopo

......

 

Anche io mi ero emozionata quel giorno. È successo qualche anno fa. Prima mi aveva accompagnata a vedere la via intestata a suo padre, poi eravamo andati a vedere il cippo. Ci fermammo un poco a guardare il monumento, costruito sul ciglio di quella strada isolata di campagna. Nove schegge di ferro, grandi e piccole, conficcate insieme nella terra, in uno stesso buco, nove, come le vittime dell’eccidio. Sei erano i componenti della famiglia Benedetti, poi Fregnani, Ludovini, e Verità. Mentre leggevo i nomi incisi nella pietra lui aveva preso la direzione dei campi. Il suo passo lungo e pesante affondava silenzioso nella terra umida. Non diceva una parola, guardava in basso come in cerca di tracce. Io lo seguivo chiedendomi dove fosse quel pozzo che non vedevo e quanto potesse ancora essere vivo quel suo dolore dopo quasi sessant’anni. Non sembrava emozionato, ma le sue mani tremavano più del solito mentre indicava il pozzo e ricostruiva i fatti:

- Mio babbo non era un partigiano, era solo un povero vecchio, aveva settantasei anni quando lo hanno preso. Io ero nato quasi per sbaglio. C’era stata una rappresaglia, nove civili per il tedesco che era stato ucciso in un agguato. Non erano partigiani neppure tutti gli altri, e neppure il mio amico Romano. Erano solo contadini, presi a caso. Dopo tre giorni di ricerche ci hanno chiamato per il riconoscimento, li avevano trovati, tutti ammucchiati la sotto. Lo zio Mario è più grande di me, ma non erano riusciti a rintracciarlo, mia mamma soffriva di cuore e l’Aldina non se la sentiva, così andai io. Li hanno tirati su con le corde, sembravano dei mucchietti di stracci bagnati. Prima pensavo che li avessero annegati come i gattini appena nati, invece c’erano dei fori sulla giacca e sul corpo, ma non sanguinavano più. Avevano i polsi e le caviglie stretti, legati con il fil di ferro che entrava dentro la carne. Prima li avevano uccisi con una raffica e poi li avevano buttati giù, gli uni sugli altri. Per non fare affiorare i corpi avevano anche gettato delle pietre.

Li tiravano fuori e li stendevano sulla terra, tutti in fila, un cartellino dopo ogni riconoscimento. C’era il mio amico che aveva diciassette anni e c’era anche mio babbo. Se quel giorno non mi avesse ordinato di andare con la mamma a Fiumana, dai parenti, se fossi rimasto a casa con lui a badare le bestie, il riconoscimento l’avrebbe potuto fare solo mio fratello Mario o mia sorella. Io avevo sedici anni, sarei stato io il più giovane. –

Non aveva parlato in dialetto, forse la ricerca delle parole in italiano serviva a controllare l’emozione. .....



 http://www.criad.unibo.it/isr-forlicesena/storia/eccidi.html

 

 

Sono la nipote di Fregnani Angelo. Già nell'86 mio padre, Fregnani lidio, aveva chiesto una rettifica del cognome che era stato scritto errato (Frignani Angelo) nel cartello della via a lui dedicata. In seguito alla sua segnalazione la correzione è stata apportata. Mio padre ci teneva tantissimo, non voleva e non poteva dimenticare. Purtroppo hanno sbagliato anche i dati anagrafici di mio nonno sulla lapide del Cippo (quello delle delle 9 schegge di ferro conficcate nella terra).

Per non dimenticare vi ho mandato questo piccolo stralcio di un romanzo che sto scrivendo. In queste brevi righe racconto il giorno nel quale, poco dopo l'inaugurazione del Cippo commemorativo per l'eccidio di Vecchiazzano, mio padre ci accompagnò sul posto. Prima a vedere il monumento, poi lungo i campi fino al piccolo pozzo che ancora esisteva.

 

Mio padre è morto il primo giorno di quest'anno, dopo una lunga malattia e purtroppo non riuscirà a vedere la correzione dei dati sul monumento, ammesso che venga apportata.

grazie

Maria Antonietta Fregnani

fai conoscere questo articolo ad un amico


Commenti
 
commenta questo articolo
Articoli con il medesimo argomento
inserito da Gilberto Giorgetti in data 05/08/2006 "Storia"
letto 27410 volte
leggi articoloUn contadino di Vecchiazzano nella banda del “Passatore” Nel II sec. d.C. la Chiesa assunse “principalità” e dopo continue dispute con l’Impero, si affermò sotto papa Nicolò I (858-867), preludendo così alla teocrazia. Le lotte fra l’Imperatore e il Papa passarono, negli ultimi secoli, attraverso l...

inserito da Gilberto Giorgetti in data 05/08/2006 "Storia"
letto 26799 volte
leggi articoloMentre a Vecchiazzano avvenivano le uccisioni di Aldo Sgarzani, Adolfo Boni e l’aggressione ad Olindo Casadei l’Italia si avviava verso l’espansione colonialistica, favorita dalla conversione al colonialismo del cancelliere tedesco Bismarck e dall’atteggiamento benevolo dell’Inghilterra, con la qual...

inserito da Gilberto Giorgetti in data 06/08/2006 "Storia"
letto 23929 volte
leggi articoloDon Brunaccini era sempre parroco a Vecchiazzano, quando il 23 marzo 1919, a Milano in piazza S. Sepolcro, il quadrunvirato Mussolini, Balbo, De Vecchi e De Bono fondarono i fasci di combattimento. Con questo evento si incrementarono le lotte politiche e le prime provocazioni. Il 27 dicembre 1920, ...

inserito da Gilberto Giorgetti in data 06/08/2006 "Storia"
letto 27429 volte
leggi articoloNel maggio del 1944, la nuova chiesa di Vecchiazzano, ancora in fase di completamento, venne requisita dal comune di Forlì per trasferirvi una parte della biblioteca pubblica.Venerdì 19 maggio 1944, alle ore 10 circa, Forlì subì il primo bombardamento aereo degli alleati....

inserito da Gilberto Giorgetti in data 06/08/2006 "Storia"
letto 27442 volte
leggi articoloSilvio Corbari e Iris Versari in casa Sbaraglia a Vecchiazzano Erano circa le ore 13,30 di sabato 12 agosto 1944, quando suonò improvvisamente l’allarme. A Vecchiazzano la famiglia Sbaraglia aveva appena terminato di pranzare, quando al suono della sirena, Giovanni Sbaraglia, suo figlio Bruno e la ...

inserito da Gilberto Giorgetti in data 06/08/2006 "Storia"
letto 26682 volte
leggi articoloIl giorno 14 agosto 1944 scoppiò una bomba nascosta in una bica a Ladino e rimasero feriti due contadini del luogo e Giuseppe Erani, detto Caplêt. Nel cimitero di Castrocaro Terme, nello stesso giorno venne fucilato il marchese Raniero Paulucci di Calboli insieme ad alcuni partigiani. Il venerdì 25...

inserito da Gilberto Giorgetti in data 06/08/2006 3 commenti "Storia"
letto 40197 volte
leggi articoloNell’ultima casa di Vecchiazzano, lungo la via Veclezio al n°68, abitava la famiglia Verità. Quando venne l’ordine di sfollare, Giulio Verità, sua moglie e le figlie andarono in casa della famiglia Benedetti, detta casa Mônt o Canèra , in via Tomba al n°...

inserito da Andrea Gorini in data 24/02/2009 1 commento "Storia"
letto 37760 volte
leggi articoloIl 13° corpo britannico di riserva in Toscana si era mosso con la 6° divisione corazzata lungo l’asse Dicomano –Forlì e la 1° di fanteria lungo l’asse San Lorenzo Faenza al centro l’ottava divisione indiana con canadesi della 1° brigata corazzata, ma i ...

PENCIL ©
Copyright 2006-2024
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
 
     
torna su