Sono ormai 10 anni che vivo a Vecchiazzano.
Ricordo un giorno, ero venuto ad abitare in questa frazione da pochi mesi, una pacata discussione sentita dal barbiere.
Si ragionava sulla necessità di spostare la biblioteca a San Martino, e questo naturalmente non piaceva, per fare posto alle nuove prime classi delle elementari previste per l'anno successivo.
Dopo lunghi conteggi, elencazione di nomi vari a me chiaramente sconosciuti, si giunse alla conclusione che il numero dei bambini era aumentato di n... unità, ma "quelli non sono dei nostri".
Potete immaginare come io, che pur non volendo ascoltavo, mi sia sentito "straniero".
Naturalmente mi sono bastati pochi giorni per capire che la frase non era assolutamente dispregiativa o scostante, ma solo un'espressione, forse infelice, per significare che questa pur essendo geograficamente una frazione è di fatto paese.
Ben presto anche io ho iniziato a dire "noi di Vecchiazzano" e quando devo "passare il ponte" dico che vado a Forlì.
Ma veniamo a quello che non mi piace, del resto questa è la sezione in cui scrivo.
Vecchiazzano non ha una piazza.
Qualcuno mi ha detto che la piazza è quell'incrocio dove si affacciano la chiesa, il forno e "la Maria" (anche lei ha chiuso i battenti e devo dirvi che anche a me "forestiero" è sembrato di perdere un pezzo di storia)
Ma una vera piazza non c'è, luogo di incontro e aggregazione, punto in cui recarsi possibilmente a piedi e attorno al quale potrebbero nascere anche attività commerciali (le nostre donne qui non hanno molte vetrine in cui specchiarsi).
Dicono che forse la realizzeranno, speriamo.
Provate a fare una passeggiata a piedi dopo le nove di sera e contate le persone che incontrate, bastano le dita di un monco.
Io vivo bene a Vecchiazzano, il posto mi piace e gli abitanti sono cordiali, ma vorrei poter dire andiamo a fare un giro in piazza a vedere chi c'è.
|