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Articolo inserito da Pino Casadei in data 02/09/2014
Attività culturali
letto 18968 volte in 10 anni 2 mesi e 7 giorni (5,1)
VECCHIAZZANO INCONTRA L’ARTE - 1979 - 1999

Su proposta dell’amico Gilberto  Giorgetti, col consenso del Parroco Don Biagio Fabbri, insieme con alcuni amici si decise di dar vita nella parrocchia di Vecchiazzano ad una  GARA  di  PITTURA ESTEMPORANEA, allo scopo di avvicinare  la nostra gente al mondo dell’arte figurativa. Prima di gettare le basi di questa manifestazione, ci recammo a Carpineta di Cesena per vedere come veniva organizzata in quella Parrocchia l’estemporanea nata già alcuni anni prima. Era il 1968.

Gli striscioni che pubblicizzavano la Mostra

Vito Milandri, Gilberto Giorgetti e Giancarlo Zecchini (1999)

Il 4 maggio 1969 si svolse la prima gara di pittura estemporanea avente per tema “VECCHIAZZANO E IL SUO PANORAMA” alla quale parteciparono sessanta pittori.

La giuria decretò vincitore Angelo Ranzi.

La seconda edizione svoltasi il 3 maggio 1970, alla quale parteciparono 69 pittori, fu vinta da Egidio Samorì.

La terza ed ultima edizione avente per tema ”ASPETTI di VECCHIAZZANO”, si svolse dal 25 aprile al 1° maggio 1971, vi parteciparono 57 pittori, e fu vinta da Guerrino Bardeggia. Arrivati a questo punto, ritenemmo che l’iniziativa non meritasse di essere continuata per una serie di motivazioni, ma la causa principale fu che molti pittori non realizzavano lungo le strade di Vecchiazzano le loro opere, come da noi auspicato, ma una volta timbrata la tela, se ne tornavano nel loro studio a dipingere, facendo così mancare  uno degli aspetti più spettacolari della manifestazione, e cioè  togliendo ai vecchiazzanesi la possibilità di assistere alla creazione di un quadro.

Per diversi anni non pensammo più alla pittura dal punto di vista organizzativo. 

Una domenica d’estate del 1978, assistetti alla Villa Prati di Bertinoro a un’asta di quadri, il cui ricavato era destinato alla Parrocchia di Capocolle. 

Erano presenti anche diversi pittori che avevano realizzato le opere messe all’asta, e che avevano partecipato alle nostre gare di pittura estemporanea. 

Parlai a lungo con alcuni di questi, e tenendo conto dei loro consigli, delle esperienze maturate, degli aspetti positivi e negativi della manifestazione alla quale stavo assistendo, cominciò a nascere in me la convinzione che era possibile creare un qualcosa che ci permettesse di portare a Vecchiazzano gli artisti più affermati ed il loro mondo, con una formula nuova, originale e utile sia dal punto di vista culturale, che sotto l’aspetto sociale.

Cominciai a parlare della cosa con alcuni amici, i quali dimostrarono subito interesse ed entusiasmo per l’idea che stava prendendo corpo. Coinvolgemmo nel nostro progetto la nota critica d’arte Rosanna Ricci, la quale ci fornì il suo prezioso aiuto fino all’ultima edizione della nostra manifestazione.

Il primo grande passo in avanti fu quello di renderci conto che per portare a Vecchiazzano i migliori pittori romagnoli era assolutamente necessario evitare qualsiasi forma di gara, di classifica o di graduatoria. Pensammo quindi di dar vita ad una manifestazione “ad invito” con l’intento di porre sullo stesso piano tutti gli artisti invitati, senza eccezione alcuna. Cominciammo a valutare seriamente l’ipotesi di un’asta  di beneficenza a  favore dell’Asilo Parrocchiale, preceduta da una mostra collettiva che presentava le varie espressioni dell’arte figurativa: pittura, scultura, ceramica, incisione, mosaico e grafica.

Comitato organizzatore di "Vecchiazzano incontra l'Arte" (1993)

 

Nacque così “VECCHIAZZANO INCONTRA L’ARTE”, la cui prima edizione si svolse il 6 maggio  1979, ed ebbe la durata di un solo giorno. L’asta con cui terminava la manifestazione, fu gestita dall’esperto d’arte Storari di Cervia.

La prima edizione, come quelle che seguirono, fu organizzata utilizzando i locali dell’Asilo parrocchiale, diede buoni risultati, e soprattutto ci fece capire che la strada intrapresa era quella giusta, perché la formula scelta ci permetteva di avere la partecipazione di tutti i migliori artisti romagnoli alla nostra mostra. Ci rendemmo altresì conto che la collettiva doveva avere una durata maggiore, soprattutto in considerazione del lungo e faticoso impegno necessario per la sua organizzazione. Decidemmo quindi, dopo qualche settimana di riflessione, e con il consenso delle suore dell’Asilo, di continuare l’iniziativa con cadenza annuale, e con una durata di una settimana. Tutto questo avrebbe comportato un certo disagio per l’attività didattica della Scuola Materna, perché la realizzazione di questo progetto ci obbligava a trasferire le due classi allora esistenti, al piano superiore. Infatti per l’allestimento della mostra era necessario trasportare gli arredi delle due aule scolastiche al piano superiore, e di qui trasferire i banchi  utilizzati per il catechismo, nella mansarda. Al tempo stesso dal sotto-tetto occorreva far scendere tutto il materiale (pannelli, bacheche, cartelloni pubblicitari, ecc.) che vi era stato riposto al termine della mostra dell’anno precedente. In  questa pesante opera di facchinaggio, eravamo  quasi sempre aiutati dai genitori dei bambini dell’Asilo, grazie all’opera di sensibilizzazione svolta dalle suore. 

A Natale spedimmo a tutti gli artisti e a coloro che in qualche modo avevano contribuito alla riuscita della manifestazione, un cartoncino augurale stampato col ciclostile, sul quale i bambini dell’Asilo avevano realizzato un disegno in originale. Poiché l’idea ebbe riscontri molto positivi, l’iniziativa continuò per diversi anni.

Nei primi giorni dell’anno 1980, ci riunimmo allo scopo di progettare la seconda edizione di “VECCHIAZZANO INCONTRA L’ARTE”, e di programmarla dal  27 aprile al 4 maggio . La manifestazione si caratterizzò per il fatto che da quell’anno, e fino al 1985, invitammo insieme agli artisti già affermati un giovane, per farlo conoscere al pubblico, e per dare un carattere di novità alla mostra. La scelta cadde su Mario di Cicco, studente all’Istituto d’Arte di Forlì, il quale realizzò per l’occasione una serie di litografie che vennero donate agli invitati il giorno dell’inaugurazione. Tutte le edizioni della nostra mostra si concludevano la prima domenica di maggio, in concomitanza con la festa parrocchiale del Corpus Domini e della Prima Comunione. Innanzi tutto procedemmo alla compilazione dell’elenco degli artisti da invitare (la nostra è sempre stata una collettiva ad invito), e poi decidemmo per ognuno dei nostri ospiti chi di noi aveva l’incarico di contattarlo, incontrarlo e consegnarli personalmente la lettera d’invito. Pian piano poi, nel tempo, ciascuno di noi aveva il suo gruppo di artisti con i quali intratteneva rapporti di collaborazione e di amicizia. Per la seconda edizione decidemmo di far fare l’asta finale a Piergiuseppe  Bertaccini, il popolare “Sgabanaza” il quale continuò a fornirci in modo assolutamente gratuito la sua collaborazione fino alla quinta edizione (1983). 

Da quell’anno in poi non ritenemmo utile fare l’asta, perché l’affluenza del pubblico era molto scarsa, e quindi non c’era una vera gara per l’aggiudicazione delle opere.

Dal 1980, e per alcuni anni di seguito, invitammo le famiglie di Vecchiazzano ad ospitare a pranzo, il giorno dell’inaugurazione, un pittore allo scopo di meglio giustificare il titolo della nostra iniziativa . Le prime volte, l’abbinamento artista-famiglia si faceva mediante sorteggio, come avviene a Bertinoro in occasione della Festa dell’Ospitalità, ma poi col tempo nacquero diverse amicizie, e le famiglie provvedevano direttamente a formulare l’invito.

Per allestire la mostra era necessaria una quarantina di pannelli-espositori; per i primi tre anni utilizzammo materiale di legno e tela iuta, in pessimo stato di conservazione, di proprietà della Fiera di Forlì. In seguito ci dotammo di 47 pannelli in tubolare e tela iuta, grazie alla collaborazione delle ditte ” Lev & Lev” e “F.lli Pasi”. La terza edizione si svolse dal 26 aprile al 3 maggio 1981, sulla falsariga della precedente. Nello stesso anno, e precisamente dal 27 settembre all’11 ottobre 1981 il nostro gruppo, in collaborazione con il CRAL-ANIC di Ravenna allestì, sempre nei locali dell’Asilo, una  MOSTRA MINERALOGICA PALEONTOLOGICA. L’iniziativa nacque su suggerimento di Aldo Betti  e di un responsabile  della sezione mineralogica  dell’ANIC.

Fra l’altro, era deceduto da qualche tempo il Dottor Arnaldo Prati, uomo serio, preparato ed onesto, grande conoscitore di questa materia, collezionista di alto livello ( specie per quanto riguarda l’Isola d ‘Elba), al quale avevo promesso, pochi mesi prima della sua scomparsa,  la realizzazione di una simile iniziativa.

 La mostra ebbe un grande successo, e fu visitata (previa prenotazione alla segreteria della Circoscrizione presso il Comune di Forlì) da tantissime scolaresche. L’ottima riuscita della mostra  ci fece guadagnare ulteriore credibilità  nei confronti della cittadinanza e, soprattutto dell’Amministrazione Comunale.

Enzo Pasqui e Tonino Simoncelli (1984)

Dal 1981 al 1985 presentammo in successione, come giovani artisti, Roberto Garattoni, Pierfranco Sbaragli, Silvano d’Ambrosio, Giancarlo Cicognani e Massimo Proli.

Panoramica di una sala della Mostra, a sx il quadro di Pierfranco Sbaragli (1983)

Egidio Samorì (1983)

Carmen Silvestroni, Angelo Ranzi e Roberto Casadio (1984)

La sesta edizione si svolse dal 25 aprile al 6 maggio 1984, ed in quella occasione dedicammo un’intera sala al ricordo degli artisti scomparsi: Angelini, Benatti, Cesare e Mario Camporesi, Crispini, Farneti, Marchini, Michelacci, Pio Rossi, Sautto e Savorana. L’iniziativa riscosse ampi consensi fra i visitatori, e ci fornì lo spunto per caratterizzare la nostra mostra, ricordando artisti defunti. 

Poiché  era evidente che l’affluenza dei visitatori  era più alta nei giorni festivi e prefestivi, dal 1985  e fino al 1999 (anno della 21esima ed ultima edizione) la mostra rimaneva aperta per 15  giorni allo scopo di comprendere 3 domeniche, il 25 aprile e il 1° maggio.

Nel 1986 ebbe luogo l’ottava edizione dal 20 aprile al 4 maggio. In quell’occasione, per dare vita alla parte di mostra che allestivamo nel semi-interrato (refettorio dell’Asilo), decidemmo di allestire in questa che era la sala più grande di cui potevamo disporre, una mostra antologica dedicata a Maceo. Era nostra intenzione portare a Vecchiazzano una serie di opere aventi una qualità tanto elevata, da attirare nuovi visitatori, e in grado di elevare il livello qualitativo della nostra collettiva.

Con uno sforzo enorme per i nostri mezzi, allestimmo un’antologica con 58 opere: 9 provenivano dalle stanze degli uffici comunali, 11 furono da noi scelte fra quelle esposte nella Pinacoteca Civica, 11 ci furono concesse dall’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di guerra; i rimanenti 27 ci furono prestati da 7 privati e dallo stesso Maceo.

Pur avendo provveduto a stipulare una polizza assicurativa  per un valore di circa cento milioni di lire, per tutta la durata della mostra e fino alla completa restituzione delle opere ai rispettivi proprietari, a turno uno di noi passava la notte dentro la sala dell’esposizione.

Visto il successo dell’antologica di Maceo dell’anno precedente, nel 1987, in occasione della nona edizione che ebbe luogo dal 18 aprile al 3 maggio, presentammo nella sala del refettorio una retrospettiva con 87 opere di Sergio e Mario Camporesi, in collaborazione con la figlia di quest’ultimo. Anche per questa antologica fu stipulata una polizza assicurativa.

La decima edizione si svolse dal 24 aprile all’8 maggio 1988, e si caratterizzò con una retrospettiva dedicata al pittore Luigi Severi, a circa nove mesi dalla sua scomparsa, e per quella che fu per noi e per la nostra iniziativa un’idea che portò consensi, e fece aumentare fin quasi a raddoppiare di colpo, il numero dei visitatori. Su  consiglio di Salvatore Gioiello, per far conoscere sempre di più “Vecchiazzano incontra l’arte” acquistammo dalla SPE un’intera pagina del Resto del Carlino. L’operazione ebbe per noi costo zero, in quanto rivendemmo agli sponsor lo spazio necessario per recuperare le spese, ed utilizzammo tutta la parte rimanente per pubblicizzare la nostra mostra. Ripetemmo questa iniziativa anche negli anni successivi.

Ceramica di Bartoli-Cornacchia (1988)

Ceramica di Bartoli-Cornacchia (1993)

Fanny Monti intervista Ubaldo Marra (1988)

Ottorino Bartolini (1988)

Montanari, Bertaccini, Del Zozzo, Gabellini, Navacchia, X Magnani, Proli (1985)

Al centro, Rosanna Ricci, critica d'Arte (1985)

Il pannello assegnato a Gabellini (1985)

 

Poiché l’idea della “personale” all’interno della “collettiva” dava ottimi risultati, fu continuata fino all’ultima edizione. In questa sezione, esponemmo in successione dal 1989 al 1998,opere degli artisti: Alieto Ragazzini, Francesco Gurioli, Antonio Zambianchi, Nanda Novelli, Leonida Brunetti, Antonio Barrera, Fernando Boschi, Domingo Bissi, Enrico Cantagalli, e Guerriero Cortini.

A sx Guerriero Cortini con la moglie e Daniele Giunchi e Loris Ancarani (1987)

In questi anni, in  considerazione  del fatto che la mostra aveva raggiunto un livello abbastanza elevato, che l’affluenza dei visitatori era molto soddisfacente, iniziammo a proporre agli artisti invitati di donare all’Asilo un’opera. La cosa partì molto bene perché i pittori si rendevano conto che la partecipazione era gratuita, e tutto l’onere organizzativo, compresa la promozione era a nostro carico. Pian piano le opere donate raggiunsero una certa consistenza in quantità ed in qualità. Ad un certo punto  decidemmo di individuare una serie di opere, le più significative, che decidemmo di non cedere ad alcuno, allo scopo di creare una raccolta di proprietà dell’Asilo, per dare un’importanza sempre maggiore alla nostra collettiva, e anche per invogliare i pittori ad abbellire sempre più la nostra “collezione”. 

Gabriele Zelli e Mons. Zarri (1993)

Un momento dell'ìnaugurazione dell'anno 1993

 

La ventunesima edizione si svolse dal 24 aprile al 9 maggio 1999 nel teatro parrocchiale, e rese omaggio allo scultore di Ladino Sergio Landi. In quell’occasione fu esposta al pubblico per la prima volta la riproduzione in legno in scala 1:1 della Pietà di Michelangelo realizzata dallo stesso Landi.

La riproduzuzione della "Pietà di Michelangelo" di Sergio Landi (1999)

Sergio Landi complimentato dal Sindaco Franco Rusticali (1999)

Giancarlo Zecchini e On. Renato Ascari Raccagni (1999)

 

Giunti a questo punto, per una serie di motivi e di difficoltà, che con il passare degli anni si erano manifestate, ma soprattutto per il fatto che l’Asilo era in fase di grande crescita, e non poteva rinunciare agli spazi che la mostra utilizzava annualmente, “VECCHIAZZANO INCONTRA L’ARTE” terminò la sua esistenza con la ventunesima edizione. 

Una volta chiusa la vicenda, si poneva il problema di come utilizzare le 260 opere che negli anni avevamo accumulato grazie alle donazioni dei pittori. Poiché al momento non c’erano idee molto chiare al riguardo, ritenemmo opportuno catalogare tali opere. Compilammo così un catalogo nel quale per ogni pezzo erano precisati i seguenti elementi: numero progressivo, dimensioni, tecnica, autore, titolo, e valore commerciale. Tutto questo si rivelò molto utile, in quanto impedì che le opere venissero in qualche modo disperse, e fu strumento indispensabile per chi, a distanza di qualche anno, procedette alla vendita dei quadri per raccogliere fondi destinati a finanziare la costruzione del nuovo Asilo Parrocchiale dedicato a Don Biagio Fabbri.

L’operazione fu gestita seriamente e ci procurò grande soddisfazione, soprattutto perché era molto forte in noi il timore che la nostra fatica di tanti anni, non desse i frutti sperati.

Le famiglie di Vecchiazzano si dimostrarono particolarmente attente e sensibili alla proposta di contribuire alla costruzione della nuova Scuola Materna parrocchiale, offrendo cifre consistenti per entrare in possesso dei quadri raccolti da “VECCHIAZZANO INCONTRA L’ARTE”. Tutti coloro che collaborarono alla sua realizzazione, sono oggi  molto soddisfatti per avere contribuito con il loro “mattone” alla nascita della nuova Scuola Materna parrocchiale, che ora è da tutti riconosciuta come un fiore all’occhiello della nostra comunità. 



Sgabanaza con una giornalista di Videoregione (1987)

 
Visitatori (1996)

 

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Commenti
 
Commento inserito da Andrea Gorini in data 24/05/2024 18:20:55
www.vecchiazzano.it/p.asp?p=1683&i=1786

Una Foto del 1992 dell´asilo che ora non c´è più, con gli striscioni appesi nella cancellata che pubblicizzavano la Mostra.




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