A Vecchiazzano la festa delle due ruote: dai Giovanissimi fino ai Supergentlemen B, ci sarà spazio per tutti. Ma soprattutto non mancherà la goliardia. Premi speciali ai protagonistidella cronosquadre del 26 ottobre: dal team più pesante fino alla coreografia più originale
Sicuramente i più originali sono stati quelli dell’Anomalo team. Giusto per tenere fede al loro nome si sono presentati al via della cronosquadre, in mezzo a concorrenti con caschi aerodinamici e body ultrasottili, in risciò. Non paghi, hanno assoldato pure le mogli che li hanno seguiti. Con bici normalissime ma con costumi da farfalline. Ecco, questo è lo spirito della grande festa del ciclismo forlivese. Una celebrazione in due atti, come testimonia già il nome del gruppo organizzatore: “Mangia e pedala”. Anzi, prima si pedala (o pedalicchia, fa lo stesso) - e poi si mangia (come se non ci fosse un domani). La gara c’è stata sabato 26 ottobre a Vecchiazzano su un circuito di una dozzina di chilometri. L’hanno chiamata “Forlì 10” perché il tempo veniva preso sul decimo e ultimo partecipante di ogni squadra. Una formula che sarebbe piaciuta tanto al barone De Coubertin: si parte assieme e si arriva assieme, non si lascia nessuno dietro. E siccome trovare dieci ciclo-fenomeni non è affatto semplice, la maggior parte dei partecipanti l’ha presa come doveva esser presa, col sorriso sulle labbra. Un ghigno - o era fatica? - che è affiorato anche sui volti dei dieci carabinieri impegnati nello sforzo. I militari non avevano la divisa d’ordinanza e neanche i pennacchi cantati da De André ma qualcuno, con una maglia a strisce bianconere da carcerato, li ha passati a velocità doppia piazzandosi poi là, 50 metri davanti. Il ‘provocatore’ altro non era che il professionista meldolese Matteo Montaguti: la sua interpretazione del cattivo avrebbe fatto commuovere perfino Lee Van Cleef, il perfido Sentenza di Sergio Leone.
Matteo Montaguti con maglia a righe nei panni del cattivo
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