Ci pensava da tempo, Ido Erani, ad uno spazio che ospitasse in permanenza i suoi lavori. Non molto grande, ma accogliente e pieno di luce: nel quale esporre gli ultimi esiti della sua ispirazione, assieme a qualche pezzo storico e alle tante tracce di un’attività d’artista che dura ininterrotta, tra l’Italia e l’estero, da quasi cinquant’anni.
Al pian terreno della sua abitazione di Vecchiazzano (via Castel Latino 45), in un locale affacciato sulla via principale, quel pensiero a poco a poco s’è materializzato: un solo muro, ampie vetrate al posto delle altre pareti, arredo essenziale, luci artificiali quanto basta se lì venisse voglia di tirar sera, tanti cavalletti per i quadri, grandi e piccoli, in mostra a rotazione
Un po’ atelier, un po’ bottega, un po’ vetrina: un po’ cenacolo, anche. Come quelli d’una volta: che accoglievano visitatori ed amici di passaggio per vedere certo i quadri nuovi, ma pure per far due chiacchiere – e non sempre, o non solo, d’arte - magari davanti ad un buon bicchiere o a qualche foglio di giornale.
Dopo l’inaugurazione di venerdì 8 giugno (ore 18.30) ci sarà la possibilità di passar di qui più o meno ogni giorno, di mattina (ore 9.30-12.30) o di pomeriggio (ore 16.00-19.30): Ido Erani aspetta chiunque abbia voglia d’ammirare i suoi celeberrimi affreschi su tela, con tutta la calma, la comodità e la luce che occorrono.
Ido Erani: nota biografica
Nasce nel 1945 a Forlì, ove tuttora vive ed opera come artista e docente. Diplomato all’Istituto d’arte della sua città, Erani si trasferisce giovanissimo a Milano per frequentarvi l'Accademia di Belle Arti di Brera. Sono gli anni Settanta, periodo in cui il capoluogo lombardo è il fulcro di movimenti artistici e d’avanguardia cruciali a livello nazionale: Erani entra in contatto con esponenti del calibro di Giovanni Cappelli, Walter Cremonini, Giancarlo Giannini e Luigi Timoncini; queste esperienze giovanili, che gli permettono di sviluppare ed affinare la sua arte in un breve volgere di tempo, altrettanto rapidamente gli valgono prestigiosi riconoscimenti.
Fin da allora Erani partecipa a numerose rassegne nazionali ed allestisce varie personali all'estero, negli Stati Uniti soprattutto. La tappa più significativa della sua carriera artistica è infatti rappresentata da un lungo soggiorno a Las Vegas, durante il quale egli raggiunge l’apice della dimensione creativa grazie anche alla frequentazione di artisti come Andy Warhol e Roy Lichtenstein. Nei circa dieci anni ‘a stelle e strisce’ Erani tuttavia non dimentica l’amata Romagna: vi ritorna infatti periodicamente, mantenendo così vivo il rapporto con le proprie radici. In seguito, decine di mostre hanno imposto il nome e il talento di Erani a livello internazionale (sue opere sono esposte in raccolte pubbliche e private americane, francesi e spagnole), con la critica ed il pubblico concordi nel riconoscerne l’originale cifra espressiva. In tempi recenti l’artista è stato insignito dei prestigiosi premi Rotary (2004) e Paul Harris Fellow (2004 e 2010).
Profondo conoscitore delle più diverse materie e tecniche pittoriche, è con le sue tele “ad affresco” che Erani riesce ad elaborare dei dipinti che riportano alla memoria i modelli classici, la cui severità è però addolcita dalla sua non comune capacità di utilizzare il colore come una "patina" del tempo, stesa ad avvolgere ed esaltare i suoi soggetti figurativi.
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