L'istituto ove ho avuto la fortuna di trascorrere ben diciotto mesi della mia fanciullezza aveva la forma di una nave ,così la chiamavo,perchè l'istituto aveva i due lati tonteggianti come una nave e ricordo quel bel viale d'ingresso e quella scalinata di accesso con due sculture, a forma di pallore, in pietra bianca per lato e quelle stupende aiuole che in estate si vestivano di colori stupendi.
I primi giorni di settembre del 1953 arrivai alla stazione di Forlì accompaganto da mia mamma con una valigia piena,allora era ancora di cartone di colore verde scuro,con dentro articoli di vestiario,ricordo ancora un porta sapone di colore bianco ed un porta spazzolino e spazzolino per denti che a quei tempi erano ancora piccoli oggetti rari.
L'arrivo in stazione,col treno diretto Pescara Bologna,è avvenuto intorno alle otto del mattino e ricordo che era un giovedi ed in attesa che arrivasse l'ambulanza dal Preventorio Morgagni,mia mamma per farmi smettere di piangere(il mio pianto era cominciato alle 5 del mattino quando alla stazione di Pescara ho salutato i miei fratelli,mia sorella e papà,) mi comprò un giornalino col titolo "Carioca"ma non fu sufficiente a farmi smettere di piangere.
Intorno alle 8,30 ecco l'ambulanza,non l'avevo mai vista e non sapevo cosa fosse,dalla cabina uscì un signore di cui non ricordo il nome che vedendomi disperato mi prese dolcemente per mano e mi portò in un bar vicino alla stazione e mi ordinò una pasta con dendro tanta panna.Mangiai la pasta quardando una grande insegna pubblicitaria della "Becchi"che è impressa ancora oggi.
Il viaggio dalla stazione di Forlì a Vecchiazzano durò più o meno 40/50 minuti,l'ambulanza non viaggiava veloce perchè avevo cominciato ad avere nausea.
Quando arrivammo al preventorio salimmo la grande gradinata ed entrammo in un atrio immenso e bellissimo ove ci venne ad accoglire una infermiera che se ricordo bene doveva chiamarsi Gilda o Gina.Ci accompagnò al reparto contumacia,il reparto di prima accoglienza,e lì che ho conosciuto per la prima volta Suor Flora. |