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Articolo inserito da Ruggero Ridolfi in data 13/02/2008
Info a Vecchiazzano
letto 10578 volte in 16 anni 10 mesi e 22 giorni (1,72)
A SUD DI VECCHIAZZANO L’ULTIMO EDEN DA SALVARE
Basta percorrere poche centinaia di metri per poter ammirare un panorama splendido. Si può scorgere l’intero profilo della città di Forlì con i suoi palazzi, il campanile di S. Mercuriale, la torre civica, la pianura estesa fino al mare con i profili lontani di Ravenna e dei grattacieli di Milano Marittima e Cesenatico. Lo sanno bene le centinaia di persone, forlivesi e non, che amano percorrere le strade dell’immediata collina che sale dolcemente a sud di Vecchiazzano. In bicicletta, a piedi passeggiando o correndo, è possibile ancora respirare aria non troppo inquinata e godere di un paesaggio stupendo. Le strade, che meriterebbero una maggior cura anche con qualche rassicurante marciapiede, dividono campi coltivati e prati con molti alberi, con pini secolari, con percorsi di piccoli ruscelli ed una vegetazione che riesce ancora ad ospitare diverse varietà di uccelli, piccoli animali selvatici, anfibi da salvaguardare come specie protetta essendo un ultimo baluardo naturale contro insetti e zanzare.
Quest’ultimo francobollo di “eden” sta per essere sfregiato definitivamente per decisione dei nostri Amministratori, che proprio qui hanno pianificato di far costruire una cava di sabbia e ghiaia. Sarà costruita una strada “camionabile” che attraverserà le strade che circondano Vecchiazzano, per il traffico di decine di autocarri polverosi e sbuffanti da e per la cava.
Come se non bastasse, per aumentare ed assicurare un ricavo economico che faccia rientrare dalle spese necessarie alla “devastazione”, si prospetta anche l’insediamento di un impianto per la lavorazione di “pietre e materiali inerti”, che necessiterà di acqua da prelevare dai nostri fiumi già ridotti a rigagnoli e diffonderà polvere in tutto il circondario, terreni, piante, frutti, verdure, vigneti (DOC) e…polmoni.
“Strade dei vini e dei sapori”, addio!
Al diavolo l’ecologia, il rispetto della natura, la tutela dell’ambiente e della salute, al diavolo anche il trattato di Kyoto. Per gli Amministratori queste sembrano essere tutte fandonie utili per le promesse preelettorali. La prospettiva del ricavo economico-imprenditoriale passa sopra tutto.
Con i camini degli inceneritori di rifiuti urbani/ospedalieri a nord-est e una bella cava con lavorazione di “pietre/materiali inerti” a sud-ovest si prospetta un ambiente da sogno per il futuro di Forlì!
Siccome non vogliamo rassegnarci all’ultimo “sacco” del nostro territorio, soprattutto per rispetto delle nuove generazioni, noi cittadini che sottoscriviamo questa petizione vogliamo sollecitare tutta la comunità, le Associazioni, i Partiti, e tutti coloro che hanno a cuore la città di Forlì all’impegno per fermare questa malattia degenerativa che sta consumando, giorno dopo giorno, il nostro ambiente naturale.
Aiutateci a salvare e a tutelare l’ultimo “giardino” del circondario forlivese dall’assalto della speculazione edilizia!

COGNOME:………………………………. NOME:………………………………………..
NATO/A IL……………………………………….A……………………………………………….
INDIRIZZO:…………………………………………………………………………………………
TEL:………………………………………………………..
Aderisco alla petizione:

Forlì, ………………………. (Firma leggibile):……………………………………………..

Se aderisci, restituisci la lettera compilata e firmata al Comitato

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Commenti
 
Commento inserito da Claudio Gurioli in data 13/02/2008 20:45:45
www.vecchiazzano.it/p.asp?p=533&i=290
Buonasera Dott Ridolfi per partecipare alla petizione è sufficiente compilare la Sua lettera? Dove e quando possono essere consegnate?
Grazie, Claudio.


Commento inserito da Ruggero Ridolfi in data 13/02/2008 20:45:45
www.vecchiazzano.it/p.asp?p=533&i=291
Le petizioni firmate possono essere nella buca delle lettere di Bruno Montanari V del Tesoro 3, o nella mia V del Tesoro 14/. Ruggero Ridolfi



Commento inserito da Gilberto Giorgetti in data 14/02/2008 20:45:45
www.vecchiazzano.it/p.asp?p=533&i=292
Mi sono schierato contro la nuova cava di Vecchiazzano e al nuovo inceneritore di Coriano non perché voglio essere per forza contro ad una parte politica che governa la nostra città o contro TUTTO ciò che di nuovo si propone, ma perché informandomi da tempo su testi specifici e parlando con professionisti del settore mi sono reso conto come una società modernistica e sconsiderata può procurare danni alle comunità.

Sappiamo tutti che i tempi e le esigenze della modernità comportano dei sacrifici; sappiamo tutti che ci piace vivere nella modernità e che ogni beneficio ha come controparte sempre dei mali nascosti, che andrebbero “alleggeriti” col buon senso e il rispetto proprio, dei propri figli e di coloro che vivono nella stessa comunità. Detto questo, allora bisognerebbe chiedersi perché c’è tanta confusione in giro, specialmente quando pochi “baroni” esorcizzano i mali contro altri professionisti seri che li denunciano. Forse certi personaggi (politicizzati), che riscuotono grande stima dai mass-media, sono considerati esseri onnipotenti e tutti gli altri – i seri professionisti, che affermano il contrario – sono degli idioti?
C’è forse malafede, interesse personale, di parte, inganno ed ipocrisia in tutto questo? Giudicate da soli.
Dopo questa premessa voglio dire perché sono contrario al nuovo inceneritore di Coriano, precisando che personalmente non sono proprio così contrario ad un necessario inceneritore o termovalorizzatore, che si voglia chiamare.
Vi consiglio, se non lo avete già fatto, di ascoltare il video di questo sito:
www.youtube.com/watch?v=iKRNIBaS-gM
A Forlì abbiamo già un bruciatore Hera e un altro per scarti ospedalieri della ditta Mengozzi; quindi ne abbiamo due, entrambi privati, e non uno: anche Hera lo considero un servizio privato poiché, essendo quotato in Borsa, distribuisce degli utili… anche questa fa ridere i polli! Un servizio che specula e distribuisce gli utili ai soci. I soci poi chi sono? I Comuni e altri speculatori. Allora perché farne un altro più grande?
Gli interessati rispondono perché è più sicuro e demolirebbero il vecchio.
Allora perché non si è modernizzato il vecchio impianto senza rifarne uno più grande?
Forse Forlì ha simili esigenze, o sotto c’è una speculazione ai danni dei cittadini?
Se c’è speculazione chi ha interesse a farla?
E perchè proprio ai danni di Forlì e della Romagna in genere?
Domande che esigono risposte trasparenti e convincenti.

ORA PARLIAMO DI CAVA SORVOLANDO PER UN ATTIMO I DANNI DA INQUINAMENTO
Non sarà che il progetto della nuova strada sia un preteso per mettere le basi ad una futura lottizzazione pedecollinare?
Se proprio – e anche – fosse così, col groppo alla gola, non rimarrebbe che urlare come Renzo: “Addio monti sorgenti dall’acque…” Addio armoniose e silenziose colline, simili a seni di fanciulle addormentate sotto al cielo; addio campi dove “s’alzava il canto dei ricordi antichi”. Così scriveva Renato Baldani riferendosi alla sua casa di Vecchiazzano, ora rivestita di giallo, proprio davanti al Pierantoni-Morgagni. Poi proseguiva descrivendo il luogo dove “nel breve giardino i pochi fiori delle aiuole si perdevano nell’abbrucciante chiarità del sole. Ma la capannina di rose, offrendo un rifugio azzurro raccontava: d’aprile i lillà, le peonie, le giunchiglie. Di maggio un trionfo! Tutti i rosai ed i giaggioli per la callaia, tutto fresco, tutto nuovo…Ma quant’è facile comporsi un universo, ed amare, anche, tutto il genere umano, dall’alto di un colle, soli felicemente in contemplazione, mentre cala una sera dolce d’estate…”.
Vi prego, non fate che si perda l’Anima solo per miseri interessi e per biechi guadagni!
Spendiamoci, invece, per valorizzare seriamente questa città, non per distruggerla, amiamo e difendiamo questa terra come essa ci ama, valorizziamola nella sua bellezza, nella sua originalità fatta di atmosfera, profumo di terra, erba e frutta. Vi prego NON CONFONDIAMO QUESTI PROFUMI COL FUMO DI UNA CAVA PER INERTI LAVORATI, NON FACCIAMO CHE UN’ISOLA DI PACE DIVENTI UNA PATUMIERA, per poi sentirsi dire alla televisione che l’Emilia-Romagna vive in un’isola felice.

FIRMATE e FATE FIRMARE la PETIZIONE inviata dal dr. Ridolfi !

Gilberto Giorgetti


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