Sulla sinistra della strada romea (attuale via dell'Appennino) e del fiume Rabbi sorge Vecchiazzano, il toponimo sembra sia derivato da un fondo rurale appartenuto ad un certo Veclezio.
La chiesa di S. Nicola di Vecchiazzano faceva parte del plebato di S. Martino in Strada, ma ben presto la pieve di S. Martino rientrò a far parte dei possedimenti della potente e dotatissima abbazia di S. Mercuriale. Il trasferimento definitivo, anche sul piano giurisdizionale, ebbe luogo il 9 agosto 1160, allorché, col consenso del Capitolo, il vescovo Alessandro donò al monastero di S. Mercuriale, oltre a vari fondi ed al plebato di S. Mercuriale, tutto il plebato di S. Martino in Strada, con la pieve “et omnibus eius capellis factis et faciendis et omnia loca sacra et religiosa que... edificabuntur vel construentur... scilicet capellas Sancti Johannis de Laureta, Sancti Nicholai de Veclaçano, Sancte Marie de Turre”. Quindi a Vecchiazzano, già esisteva una chiesa intitolata a S. Nicola di Mira o di Bari e ha origine da un fondo Veclazani dal quale prende nome Vecchiazzano.
Informo che arando in profondità le terre di Vecchiazzano è possibile imbattersi in reperti preistorici e romani. Non buttateli ma informate la dott. Luciana Prati dirigente dei musei di Forlì.
Grazie Gilberto
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