Lina Olivoni è nata a Brisighella (RA) il 30 aprile 1927.
Nel 1948 sposò Nello Enei, detto Mirël, e venne ad abitare a Ladino. Nel 1961 si trasferì a Vecchiazzano. Aveva cinquant’anni quando iniziò a dipingere come autodidatta. Prima la famiglia, il lavoro nei campi e infine il lavoro in fabbrica avevano precluso a Lina Olivoni l’innato istinto di esprimersi attraverso le arti figurative. Iniziò a dipingere dal vero, godendo dei colori e delle meraviglie che la circondavano, quando un giorno si accorse che la natura stessa creava delle autentiche opere d’arte. Notò che i rami attorcigliati degli alberi e i sassi levigati dall’acqua dei fiumi, esprimevano figure umane e di animali, che solo lo sguardo attento e disincantato poteva scorgere. Raccolse quei rami e quei sassi, li lavò con cura, e interpretando il loro lato migliore, con pochi accorgimenti, creò delle incredibili sculture, che attraverso la fantasia sapevano raccontare storie semplici e quotidiane.
Lina Olivoni, dal temperamento istintivo ed eclettico eseguiva fiori con la mollica del pane, la creta, la cara crespa, piume di volatili; coltivava anche la passione per i bonsai e possedeva una discreta collezione “nana” di alberi del nostro territorio.
Morì il 9 settembre del 2001.
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