Articolo inserito da Gilberto Giorgetti in data 22/05/2007
Storia
letto 26055 volte in 17 anni 6 mesi e 5 giorni (4,08)
Le origini del BLUE ROOM FRATTI
Erano i mitici anni Sessanta e noi giovani di Vecchiazzano frequentavamo la parrocchia e i circoli, luoghi di ritrovo e di memorabili scherzi. Allora ci mancavano i soldi per spostarsi dal paese ma non certo le idee e così pensammo di creare un locale da ballo che potesse attrarre anche gente da fuori.
Quelli erano gli anni d'oro delle balere e dei night, dove, secondo il tipo di locale, imperversavano il rock and roll, il twist, il cha cha cha e l’ully gully. Pensammo e proponemmo al consiglio direttivo del vecchio circolo repubblicano (1919), ricostruito e inaugurato il 28 ottobre del 1939, di rimodernare il salone da tempo fuori uso. Il permesso fu accordato e così ognuno di noi si mise all’opera secondo le proprie capacità: chi aggiustò i muri, chi lavorò come falegname, chi nell’impianto elettrico e chi si improvvisò imbianchino.
Il salone fu abbassato da un contro-soffitto in legno per renderlo più acustico e tutto l’ambiente fu dipinto di un blu cobalto. Colore che poi suggerì il nome al locale: Blue room (camera blu).
Era il 1962 quando iniziarono le prime feste danzanti e nell'occasione si invitarono orchestre locali e vari presentatori, noti nell’ambiente emiliano-romagnolo.
Alle prime feste, quasi tutte su invito, le donne venivano omaggiate all’ingresso da profumi e fiori e, data la partecipazione femminile, anche dalla città, la cosa fu particolarmente gradita.
In seguito i titolari del poltronificio Lev Lev, Stelio Lotti e Gianni Tumedei, facenti parte del gruppo d’amici, arredarono il locale con graziose poltroncine argentate che, sostituendo le vecchie sedie di legno, dettero maggiore decoro all'ambiente; il pittore Ido Erani decorò l’intero palco con una gigantesca raffigurazione del ballo di Eduard Manet e così la sala, soffusa di luci, assunse l’aspetto di un vero night.
Poi col tempo si cancellarono gli entusiasmi e pian piano il locale si chiuse, finché, come ha precedentemente ricordato su questo sito Daniele Strocchi, negli anni '80 la vecchia sala fu riattivata da un nuovo gruppo di amici che per alcuni anni ne fecero un punto di ritrovo.
Ora quel circolo non esiste più, ma alcune immagini sono rimaste per immortalare quel momento, dove molti di noi ora potranno riconoscersi con l'aggiunta di qualche capello bianco e qualche chilo in più.
Il circolo del Blue room Fratti
Blue room – dicembre 1962.
Da sinistra Gilberto Giorgetti – Gino Berardi (capo orchestra) – Victor Fusco (presentatore e imitatore) – la cantante – Ermanno Vicari (noto impresario musicale che aveva l’ufficio in via Miller a Forlì) – Iselmo Milandri e un orchestrale durante una premiazione con cavea d’argento.
Blue room – 2 febbraio 1963 – Una veduta d’insieme.
Commento inserito da
Daniele Strocchi in data 17/06/2007 20:45:45
www.vecchiazzano.it/p.asp?p=346&i=97
Vorrei rettificare che il nome BLUE ROOM è nato all'inizio degli anni '80, quando nacque l'idea ad alcuni soci del circolo e alcuni ragazzi del paese, di trasformare la SALA DA BALLO in DISCOTECA.
Il nome venne scelto per la colorazione blu elettrico con cui venne dipinta la sala.
Commento inserito da
Gilberto Giorgetti in data 28/11/2007 20:45:45
www.vecchiazzano.it/p.asp?p=346&i=206
il BLU ROOM nacque dal ROOM FRATTI
Nelle foto sotto verso e retro di un datato biglietto d'invito concesso da Viscardo Milandri... e come direbbe Giacobazzi "eravamo proprio dei sborroni!"
Forse non tutti sanno che a Vecchiazzano nel vecchio circolo PRI negli anni 80 la vecchia sala del cinema venne trasformata in una discoteca: il "BLUE ROOM".
L'idea nacque da un gruppo di amici tra i quali ricordo Bucci Giovanni, Foschi Paolo, Sansovini Stefano, Ravaioli Moreno, Monti Robe...
inserito da Andrea Gorini in data 22/01/2011
1 commento