Sabato 17 maggio alle 10.30, visita guidata al parco dell'ospedale alla scoperta dei nidi artificiali installati dall'associazione "Paola Canziani". Fra gli intervenuti, vi saranno il Direttore generale dell’Ausl di Forlì Claudio Mazzoni e l’assessore comunale all’urbanistica Gabriele Zelli
Un ospedale col pollice verde. Per valorizzare il parco del presidio ospedaliero “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, l’Associazione Tutela Verde e Restauro Ambientale “Paola Canziani” ha installato oltre cento nidi artificiali, così da favorire la riproduzione dell’avifauna locale. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Ufficio tecnico dell’Ausl di Forlì e sostenuta dall’amministrazione comunale, verrà presentata ufficialmente sabato 17 maggio alle 10.30, con una visita guidata alla scoperta delle piante e degli uccelli del parco. Fra gli intervenuti, vi saranno il Direttore generale dell’Ausl di Forlì Claudio Mazzoni, il Direttore del presidio ospedaliero “Morgagni-Pierantoni” Maria Grazia Stagni, e l’assessore comunale all’urbanistica Gabriele Zelli, insieme agli esperti del sodalizio “Paola Canziani”.
Oltre ad annoverare tecnologie all’avanguardia e percorsi di cura modellati sulle esigenze di ogni singolo paziente, l’ospedale dispone di una significativa area verde che si configura come un vero e proprio giardino botanico. Al suo interno si trovano numerose specie indigene, sia latifoglie sia aghifoglie, nonché un vasto campionario di varietà esotiche. Una vera rarità è l’ibrido sempreverde nato da un incrocio spontaneo fra una quercia e un leccio. «Si tratta di un albero unico su questo pianeta e che non ha un nome – illustra Giuseppe Serra, perito agrario in pensione, un tempo in servizio per l’Ausl di Forlì – per quel che so io, esiste una pianta simile solo a Lione, ma con caratteristiche diverse».
Con il posizionamento dei nidi s’intende proteggere l’avifauna del parco, aiutando concretamente gli uccelli nel momento più importante della loro esistenza: la riproduzione. «I nostri obiettivi – spiega il presidente dell’associazione “Paola Canziani” Bruno Boni – sono da una parte favorire la biodiversità e aumentare le opportunità per le specie minacciate, dall’altra stimolare e accrescere, soprattutto nei giovani, la conoscenza e il rispetto del mondo vegetale e animale». Grazie ai nidi, tutti rigorosamente numerati così da individuare le diverse specie, sarà infatti possibile osservare se gli uccelli del parco tendono a nidificare, come lo fanno e qual è in generale il loro comportamento nel momento della riproduzione. «Ovviamente, i nidi saranno utilizzati dai volatili della prossima generazione – prosegue Boni – fra un anno, quindi, effettueremo un censimento sulla base della numerazione dei nidi, così da avere una mappatura precisa degli esemplari che popolano il parco e un quadro della situazione». Fra le specie attualmente più diffuse, si annoverano uccelli tipici dell’ecosistema fluviale che caratterizza il parco dell’ospedale, situato proprio alla confluenza di due fiumi, il Rabbi e il Montone.
«Prima abbiamo selezionato le piante – riprende il presidente – poi abbiamo allestito i nidi. Questi ultimi sono stati tutti realizzati a mano, con legno marino, da un artigiano specializzato nel settore. Perché gli uccelli nidifichino, infatti, il legno deve essere neutro, senza essenze che possano confonderli».
Per favorire il più possibile la fruizione del patrimonio verde del parco, si sta poi studiando la realizzazione di un vero e proprio percorso, con appositi cartellini informativi per ogni pianta comprensivi di illustrazioni in carattere brail per favorire i non vedenti.
Per quanto riguarda la “Paola Canziani”, l’associazione, che collabora spesso col Wwf, è finalizzata al mantenimento e alla valorizzazione del verde privato e pubblico, e periodicamente impegnata nella presentazione di libri e nell’organizzazione di conferenze. Il presidente onorario è, da diversi anni, il soprano Wilma Vernocchi.
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